[Milano] San Raffaele: azzerati i licenziamenti, respinta la deroga al contratto. Ha pagato la lotta dei lavoratori

Si è raggiunto all’alba di oggi, 10 maggio, l’accordo fra sindacati e azienda del San Raffaele, che nei prossimi giorni sarà posto al vaglio dell’assemblea dei dipendenti dell’ospedale, in vista dell’eventuale ratifica definitiva prevista per il 16 di questo mese.

A sedere al tavolo di trattativa CGIL, CISL, UIL e RSU dei lavoratori. L’intesa prevede un passo indietro rispetto a quei 244 licenziamenti previsti dal precedente piano aziendale e alla decisione di far tabula rasa degli accordi economici e normativi che vincolavano l’azienda dal ’73 a oggi, preludio di conseguenze nettamente peggiorative sulle condizioni occupazionali degli operatori e delle operatrici.

A ciò si aggiunge il vincolo a non ricorrere più a licenziamenti fino a dicembre 2014 e l’impegno a far fronte al deficit di bilancio attraverso decurtazioni sugli accordi già disdetti e sulle retribuzioni non contrattualizzate. Il tutto sarà pianificato su un lasso di tempo di due anni e risottoposto a verifica nel luglio 2015 (rimandiamo al comunicato dell'USB per maggiori dettagli in merito).

Nessun provvedimento in deroga al Contratto Collettivo Nazionale, dunque, nessun accenno al passaggio dei contratti da sanità pubblica a privata. I tagli salariali saranno spalmati sull’intero organico - pur andando a penalizzare prevalentemente i soli operatori di secondo livello - e risulteranno di entità ben minore rispetto a quel 9% concordato nei mesi scorsi dai sindacati e bocciato decisamente dai lavoratori con il referendum interno di fine gennaio.

La musica sembra decisamente cambiata rispetto ad allora:
in questi mesi di lotta i lavoratori e le lavoratrici sono stati in grado di imporsi nella trattativa, acquisendo un nuovo protagonismo rispetto a quei sindacati che li avrebbero svenduti nella contrattazione per il ritiro dei licenziamenti (che sembravano dati per scontati e senza alcuna possibilità di incidere in questa direzione), creando peraltro un precedente pericoloso per tutti quei  settori della sanità su cui gli effetti della Spending Rewiev stanno mettendo a rischio l’erogazione dei servizi e minacciando sicurezza occupazionale e garanzie del contratto collettivo nazionale degli operatori di settore.

La lotta dei lavoratori e delle lavoratrici del San Raffaele è quindi un monito per chi pensa di decidere sulle spalle dei lavoratori, arrogandosi il diritto di rappresentarne sempre e in ogni caso gli interessi. Ma questa lotta è soprattutto un esempio di come solo attraverso un diretto protagonismo, l'organizzazione dal basso delle lotte, sia possibile spostare, un po' alla volta, l'ago della bilancia; soltanto prendendo voce e parte a decisioni che riguardano il proprio lavoro, ma anche la salute, così come tutti i servizi sociali che l'attuale governo promette ancora di tagliare, sia possibile mettere in mostra e porre le nostre priorità al centro dell' "agenda politica".

La ratifica dell’accordo, in queste settimane, passerà attraverso l’assemblea del San Raffaele. Appuntamento già dai primi giorni della prossima settimana per comprendere gli esiti del prossimo incontro del prossimo 16 maggio.


di seguito il comunicato dell'USB (da usb.it)

Dopo mesi di lotte, di arroganza da parte dell’amministrazione, che fino a ieri perseverava nel muro contro muro; dopo una trattativa durata 17 ore , è stato siglato all’alba di questa mattina l’ipotesi di accordo per il San Raffaele.

Salvi i posti di lavoro: reintegrati – e non riassunti, come voleva l’azienda – i 64 lavoratori che avevano ricevuto le lettere di licenziamento e bloccati gli ulteriori 180 licenziamenti.

Respinta la deroga al contratto (articolo 8); respinto il passaggio al contratto della Sanità privata.

Diminuite le decurtazioni salariali, già attuate da gennaio scorso da parte aziendale, con un taglio che si applica esclusivamente al salario accessorio ed è minore di quello richiesto dall’azienda, con decurtazioni più pesanti applicate a chi che negli anni ha accumulato elargizioni ad personam.

Ritirati inoltre tutti i pesanti provvedimenti disciplinari, emanati dall’amministrazione nei confronti dei lavoratori che nel corso delle lotte avevano superato le ore di assemblea previste. …continua

altri link
- ilfattoquotidiano.it
- tmnews.it

Rete Camere Popolari del Lavoro