Gruppo Grancasa: 106 lavoratori a rischio licenziamento nel 2018

Lo scorso 28 Aprile, a fronte di una diminuzione di fatturato dichiarata dal Gruppo Grancasa nell’anno 2016 del 3,8% rispetto al 2015 e di una diminuzione di fatturato nel periodo Gennaio/Aprile 2017 nei punti vendita del 14,9 % rispetto allo stesso periodo del 2016, è stato firmato un nuovo accordo tra il gruppo Grancasa, i sindacati Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs CISL e gli RSU/RSA dei punti vendita.

Lo scorso 28 Aprile, a fronte di una diminuzione di fatturato dichiarata dal Gruppo Grancasa nell’anno 2016 del 3,8% rispetto al 2015 e di una diminuzione di fatturato nel periodo Gennaio/Aprile 2017 nei punti vendita del 14,9 % rispetto allo stesso periodo del 2016, è stato firmato un nuovo accordo tra il gruppo Grancasa, i sindacati Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs CISL e gli RSU/RSA dei punti vendita. Il nuovo accordo prevede, per evitare il licenziamento strutturale di 106 lavoratori, il ricorso al contratto di solidarietà, con effetto dal 8 Maggio 2017 al 5 Maggio 2018.  Il contratto di solidarietà è stato utilizzato anche nei 9 mesi precedenti a fronte di un altro accordo sindacale siglato in data 6 Giugno 2016 con scadenza il 31 Marzo 2017. È di qualche giorno fa la notizia che il reparto Granbrico del gruppo Grancasa, con i suoi 78 dipendenti, è stato ceduto tramite cessione di ramo d’azienda al gruppo Bricofer. È evidente che la situazione sia molto complicata e confusa. C’è grande preoccupazione da parte dei più di 700 lavoratori Grancasa, i quali sono preoccupati di cosa succederà dopo il 5 Maggio 2018, scadenza dell’attuale accordo. Abbiamo intervistato una lavoratrice per capire come si sentono i lavoratori e che aria si respira in azienda.

Quando siete venuti a conoscenza della possibile cessione di un ramo d’azienda ?


Metà Novembre. In bacheca è apparsa un’ informativa della direzione che ci comunicava di consumare le ferie entro fine anno. Dopo qualche giorno dall’informativa, sono iniziate a circolare voci di corridoio sulla cessione di un ramo d’azienda, che hanno avuto una conferma successivamente tramite un comunicato ufficiale della direzione.


Siete in contatto con i sindacati?


Non siamo mai stati in contatto con i sindacati e l’unico sindacalista incontro, se non sbaglio della UIL, l’abbiamo conosciuto sempre a metà Novembre. Lui è stato molto allarmista, ci ha spaventati . Ha spaventato soprattutto  noi che non rientravamo nella cessione del ramo d’azienda. Ci ha anche comunicato che siamo venuti a conoscenza dei fatti in ritardo perché il nostro RSU non si è mai presentato agli incontri tenuti precedentemente.


Che aria si respira in Grancasa in questo momento?


C’è tanta preoccupazione tra i lavoratori perché non sappiamo che fine faremo a Maggio e c’è la paura degli esuberi.


Pensi quindi che i lavoratori che verranno assunti da Bricofer siano più fortunati di te?


Sinceramente non saprei. All’inizio sembra sempre tutto rose e fiori poi bisogna vedere effettivamente cosa succederà. Si parla addirittura di un miglioramento delle condizioni rispetto a quelle attuali ma è tutto da vedere e non abbiamo notizie sui loro contratti. È successo tutto cosi rapidamente e ci abbiamo capito tutti ben poco.


Tu personalmente come vivi questa situazione?


Mi sento molto insicura, è una situazione sempre incerta anche perché non abbiamo la minima idea di cosa ci succederà domani e ad ora, non abbiamo avuto nessuna comunicazione da parte dei sindacati.


Come funziona questo sistema economico, il cui cuore si basa sul profitto e la vittoria contro i propri concorrenti, non l’ho scopriamo certamente noi oggi. Quelli che ci guadagnano, in questo sistema economico studiato a tavolino, sono  sempre i soliti. Le grandi aziende, i grandi proprietari, le multinazionali, che nel momento in cui i guadagni diminuiscono leggermente hanno anche il diritto di rifarsi sulla pelle dei lavoratori, abbassando i costi del lavoro o addirittura ricorrerendo a licenziamenti strutturali. Non gli bastano i fatturati da milioni di euro, vogliono sempre di più. Loro non ci devono rimettere mai, quelli che devono sempre subire questa situazione sono i lavoratori che vivono nella perenne incertezza senza sapere cosa succederà domani. Di fronte a questa continua violenza sulla pelle degli sfruttati, i lavoratori hanno una sola ma potentissima arma: unire le loro lotte e creare un fronte solidale per uscire dall'isolamento individuale. Se da anni i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL hanno smesso di mobilitare i lavoratori, c'è invece chi si organizza e porta avanti le proprie lotte. Le maggiori vittorie ottenute da questi lavoratori, dalla logistica ai trasporti, sono la dimostrazione che uniti si può vincere e che le battaglie di uno migliorano le condizioni di tutti. Per questo continueremo a rimanere in contatto con i lavoratori del Gruppo Grancasa, monitorando la situazione, supportandoli e dando voce alle loro paure perché non rimangano voci isolate ma possano unirsi in rivendicazioni collettive!



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