[Roma] Precari Istat per la stabilizzazione

Giovedì 27 marzo un gruppo di oltre 200 lavoratori e lavoratrici precari dell’Istat occupano simbolicamente la sede della dirigenza ed iniziano un presidio permanente presso la sede centrale di via Balbo (Roma). Oltre all’applicazione della legge D’Alia (125/13), che prevede l’utilizzo della metà delle risorse del turnover 2012-2015 per la stabilizzazione dei precari mediante un concorso “speciale” riservato ai precari con 3 anni di anzianità al 31/10/2013, rivendicano l'apertura di un tavolo interconfederale finalizzato alla stabilizzazione progressiva di tutti i 378 ricercatori e ricercatrici a tempo determinato.
Nella serata del 2 aprile la situazione giunge ad un punto di apparente svolta; l'amministrazione accoglie le richieste impegnandosi a renderle effettive entro la fine del mese di aprile.

Bisogna registrare, al di là del buon risultato di questi giorni di mobilitazione, una netta regressione sul piano rivendicativo. L'applicazione della legge D'Alia, infatti, era stata ampiamente contestata dal Movimento Precari Istat durante tutto l'iter d'approvazione conclusosi nell'ottobre 2013, in quanto appariva un provvedimento del tutto insufficiente a risolvere la questione del precariato interno; approvato e mai applicato, il decreto viene rilanciato oggi dagli stessi lavoratori come punto di partenza del processo di stabilizzazione.

Cosa è successo dunque in questi anni?
A prima vista pare un paradosso, ma che – spiegano i lavoratori e le lavoratrici – sottende una presa di coscienza dal basso delle pessime condizioni in cui versa la pubblica amministrazione nel nostro Paese. “È un provvedimento del tutto insufficiente a risolvere il tema del precariato nella pubblica amministrazione”, che però di fatto, concedendo la possibilità agli enti di assumere solo una minima quota del turnover derivante dai pensionamenti, garantisce almeno l'assunzione a tempo indeterminato di 40 dei 378 lavoratori e lavoratrici precari in Istat.
Rappresenterebbe dunque solo un punto di partenza; in altri termini, intende fungere da stimolo verso un'amministrazione da anni indifferente verso la questione del precariato!

Accanto a questo, i lavoratori e le lavoratrici pongono l'apertura di un tavolo interconfederale finalizzato all'assorbimento progressivo di tutto il personale coinvolto, che offra concrete prospettive di lungo periodo.
In previsione di scenari peggiori, i lavoratori e le lavoratrici si erano detti disponibili - ai microfoni di Corrispondenze Operaie Ror87.9 [dal min. 51.10] - a mantenere alta la tensione, trasformando il presidio in qualcosa più radicale che potesse sfociare nell'occupazione dell'Istituto e nel blocco generale delle attività.
Nel comunicato lanciato da Flc Cgil il 3 aprile si legge che, nonostante restino ancora aperte molte questioni circa le progressioni di carriera, per lo sblocco dell’iter legislativo legato all'attuazione del censimento permanente, lo sblocco definitivo del turnover e la stabilizzazione di tutti i precari, sarà necessario “seguire con attenzione il percorso che si apre oggi, valutarne i passaggi, e giungere in tempi brevi all'approvazione di un piano di fabbisogno veramente condiviso e ad un accordo per prorogare tutti i contratti a termine in essere per un quinquennio”.

I lavoratori e le lavoratrici in questi giorni hanno dimostrato di essere uniti e determinati nella difesa dei propri posti di lavoro, consapevoli di rappresentare la componente necessaria senza la quale la ricerca in Istat non può andare avanti.

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