[Napoli] Flash mob dei lavoratori del call center Almaviva

Arriva ad una svolta la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori dell call center Almaviva.

Si tratta di quasi 500 persone per la sede di Napoli, che si affianca a quelle di Milano, Roma, Rende, Palermo e Catania. Si lavora su commesse per grandi aziende: Vodafone, Eni, Fastweb.

La nuova sede campana di via Brin è frutto di un accordo tra la società Almaviva (che ha ricevuto sgravi fiscali scegliendo di collocare le proprie attività qui) e le istituzioni locali (attraverso il progetto Naplest per la riqualificazione urbana) e nazionali: i locali dell'ex fonderia MCFOND sono stati trasformati nell'attuale stabilimento.

La minaccia dell'outsorcing incombe seriamente sulle teste dei lavoratori Almaviva, da quando Vodafone, uno dei principali committenti, ha deciso di delocalizzare i servizi in Romania, stato che ha una manodopera che parla italiano e costa 3 euro l'ora a fronte dei 7 della forza lavoro del Bel Paese.

I lavoratori campani, per lo più inquadrati con contratti a tempo indeterminato oltre qualche lavoratore interinale, sono nella fascia d'età che va dai venti ai quarant'anni, con qualcuno che supera la soglia per arrivare fino ai cinquanta.

Così i 500 lavoratori hanno deciso di organizzare un flash mob in Piazza del Plebiscito per attirare l'attenzione sulla loro vertenza. Per l'occasione era presente un banchetto per la raccolta firme di una petizione contro l'esternalizzazione, da consegnare a Vodafone e al prossimo governo italiano.

La lotta dei lavoratori, uniti senza bandiere sindacali e/o di partito, non finisce qui!

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