Commenti e Analisi

Testo unico sull'apprendistato in Campania e formazione... un'altra fregatura

In questo periodo se ne sentono veramente tante sul mondo del lavoro: il tema é al centro del dibattito politico, non solo perché il governo Monti prevede di riformare il mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali. I ragionamenti proposti alla…

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Il governo Monti all’assalto della sicurezza sul lavoro

Le statistiche sulle impressioni dei cittadini italiani sul governo Monti danno come al solito risultati alquanto variegati. Alcuni pensano che quello che ci sta governando sia un governo che dia un’immagine migliore e più sobria dell’Italia, altri sperano ancora (invano, sigh!) in un qualche cambiamento che risolva i problemi cronici del nostro Paese (disoccupazione alle stelle così come l’evasione fiscale, crisi che grava sempre più pesantemente su lavoratori, pensionati e disoccupati, smantellamento della scuola, dell’università, della sanità e cosi via..), altri ancora invece stanno cominciando a capire quanto sia forte il taglio classista dei decreti di questo governo e a subire le conseguenze delle super-manovre di Monti & co., a partire dalla devastante riforma delle pensioni.…

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Manuale per fregare il lavoratore in tre mosse. Terza mossa: abolizione dell’articolo 18

Dopo la riforma delle pensioni e la riforma delle figure contrattuali, ormai in dirittura d’arrivo, ecco il nuovo assalto del governo sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Viste le resistenze, per quanto blande, alla sua totale abrogazione, la modifica proposta, che dovrebbe piacere alle parti sociali (quali?), è quella di conservare la sua vigenza per i lavoratori già assunti e, invece, sospenderla per i neoassunti. La propaganda demagogica del governo, sintetizzata dalla foto che Repubblica ha associato all’articolo Nuovi assunti senza articolo 18. Ma in cambio addio al precariato, racconta sempre lo stesso motivetto: in questo modo troveranno finalmente lavoro i giovani che la crisi sta colpendo in maniera più dura degli altri, i vecchi.…

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IKEA è complice dell'apartheid di Israele contro i palestinesi

Non è un bel periodo per l'immagine internazionale dell'IKEA. Dapprima si sono messi quei cocciuti lavoratori addetti alla movimentazione delle merci presso il deposito di Piacenza. Rivendicavano il rispetto del CCNL, dei diritti basilari dei lavoratori, come quello all'organizzazione sindacale e alla distribuzione equa dei carichi di lavoro e ancor oggi, a due mesi dall'inizio delle proteste e nel bel mezzo delle festività natalizie, non hanno smesso di lottare (qui una raccolta di materiali per essere aggiornati sulla vicenda). Come se non bastasse si sono aggiunti in tanti alle proteste, organizzando presidi e volantinaggi dinanzi a tanti IKEA store in tutt'Italia e costringendo l'azienda a bloccare i commenti sui social network per alcuni utenti e a chiudere una pagina internet; in entrambi i casi perché migliaia di persone solidali con la lotta dei lavoratori di Piacenza avevano riempito quegli spazi virtuali con commenti tutt'altro che lusinghieri per il colosso del mobile. Un duro colpo per il profilo di un'impresa che si ammanta di un'immagine pubblica sempre corredata di termini come 'democrazia', 'diritti', 'sviluppo', 'progresso', 'rispetto per le persone e l'ambiente'.…

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I licenziamenti facili già esistono. Due parole sulle ''dimissioni in bianco''

Ieri è uscita una serie di articoli di inchiesta attinenti al fenomeno del licenziamento facile, con buona pace dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e a dimostrazione che la sua abrogazione non passa solo attraverso attacchi diretti ma anche attraverso tutte quelle pratiche più o meno legali di aggiramento del suo “spirito” (ci basta ricordare la pratica abituale della Fiat di licenziare gli operai scomodi e non far nulla per reintegrarli anche dopo sentenza del giudice), quello per il quale lottarono migliaia di lavoratori fino alla sua approvazione nel 1970. Repubblica ci racconta qualcosa che molti vivono sulla propria pelle tutti i giorni, ma – come si sa – i numeri scritti nero su bianco fanno più impressione: 15% dei contratti a tempo indeterminato; 2.000.000 di lavoratori coinvolti; 80% di casi in cui è impossibile perseguire il reato.…

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''Anomalie italiane'' o come si prepara la guerra ai lavoratori

La ''riforma'' del mercato del lavoro e con essa quella degli ammortizzatori sociali, implicano un cambiamento non solo strutturale, ma anche una cornice ideologica e semantica, entro la quale inscrivere le proposte di modifica e “rivoluzione” in atto. A nostro avviso è su tutti i piani che va accettata la sfida e combattuta questa battaglia. Di seguito alcune brevissime “istruzioni per l’uso”, partendo dalle esternazioni del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e da alcune riflessioni nostre e di altri compagni a partire dalle proposte di abrogazione dell’articolo 18.…

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Rete Camere Popolari del Lavoro