[Pisa] Presidio dei lavoratori della C.Colombo

La Carlo Colombo, azienda specializzata nella lavorazione del rame, in crisi finanziaria a causa di una scellerata gestione ed esposizione debitoria, manda a casa 68 dipendenti. Si tratta di una crisi che va avanti da mesi, in cui i lavoratori sono passati dalla casa integrazione ad intermittenza alla mobilità. Venerdì 24, si è svolto l'ennesimo presidio di protesta dei lavoratori per scongiurare la dismissione definitiva della fabbrica. Nel video, qui di seguito, l'intervento della RSU Pubblico Impiego di Pisa che fa il punto sulla mobilitazione in atto e il comunicato stampa a seguire.

Comunicato stampa

A metà luglio per gli operai della carlo Colombo si prospetta la disoccupazione senza alcuna fonte di reddito e al di là degli atti di solidarietà delle istituzioni locali cosa ne sarà di questi 68 operai?
68 posti di lavoro a rischio, senza contare l'indotto. Dopo mesi di contratti di solidarietà, è arrivata il 2 maggio la procedura di mobilità per i dipendenti della sede pisana della Carlo Colombo SpA, azienda che produce semilavorati in rame e ha un altro stabilmento a Pizzighettone (140 dipendenti). Sull'azienda pesano debiti per oltre 200milioni di euro, una azienda la cui proprietà è nelle mani di banche e fondi di investimento che ormai fanno il bello e il cattivo tempo anche nella produzione industriale.

La Carlo colombo non è una azienda obsoleta, i semilavorati in rame sono di ottima fattura, gli impianti hanno avuto investimenti tecnologici, una azienda all'avanguardia in Italia e in Europa con maestranze competenti .

Allora perchè chiude questa fabbrica? Perchè non è possibile rinegoziare questo debito e rilanciare la produzione?

Le istituzioni locali e il sindacato hanno l'obbligo di fare piena luce su questo debito, su una crisi che dura da 5 anni ed è stata sottovalutata probabilmente perchè anche in ambito comunitario conviene acquistare a prezzi stracciati i semilavorati sul mercato asiatico o perchè la crisi economica sta colpendo duramente anche i paesi che acquistavano i prodotti dello stabilimento pisano

Resta il fatto che nulla è stato fatto fino ad oggi per imporre alle banche creditrici una rinegoziazione del debito, se non lo possono fare le istituzioni locali di certo puo' farlo il Governo che invece preferisce far gestire alla finanza la crisi economica
Si salvano le banche dai fallimenti creati da managers ma quando si tratta di salvare le produzioni industriali imponendo alle banche salvate un piano di rinegoziazione dei debiti il Governo tace. Deboli con i forti e forti con i deboli, questo è il motto del Governo Renzi

Pensiamo che tutti i lavoratori e le lavoratrici di Pisa e provincia, del privato e del pubblico, debbano riflettere su questa vicenda che colpisce un'area industriale di Pisa est nella quale sempre piu numerosi sono i capannoni abbandonati e dismessi , un'area nella quale sono state avviate operazioni immobiliari molte delle quali fallite in corso d'opera come dimostrano le innumerevoli strutture ormai fatiscenti presenti

Pensiamo doveroso esprimere il nostro sostegno agli operai della carlo Colombo e pretendere che a pagare non siamno i 68 operai

delegati\e rsu indipendenti del Pubblico impiego Pisa

Rete Camere Popolari del Lavoro