[Carinaro – CE] La protesta dei lavoratori della Whirlpool – Indesit sale fin sopra i tetti

Resta ancora ferma la vertenza che vede coinvolto la multinazionale americana Whirlpool, nonostante il secondo incontro al MISE avvenuto il ieri a Roma. Muro contro muro dunque quello tra l’azienda che ha riconfermato il piano industriale dichiarando 1380 esuberi e i delegati sindacali che non vogliono discute e mediare circa la possibilità della chiusura dello stabilimento di Carinaro.

Mentre il ministro dello sviluppo Federica Giudi propone una “pausa di riflessione” e rinvio al prossimo appuntamento previsto per l’8 maggio, nel casertano esplode la protesta dei lavoratori.
Decine di lavoratori e lavoratrici si sono mobilitati in autonomia per bloccare per qualche ora la strada statale Giugliano-Marcianise mentre 3 operai sono saliti sul tetto con l’intenzione di restarci fino a notte fonda.
Lo difronte a questo terreno di scontro lo stato propone pause di riflessioni o cerca di fare bella figura promettendo nuovi finanziamenti fino a 50 milioni di euro, considerazioni e manovre che appaiono sempre più lontane dalla volontà dei lavoratori, i quali richiedono in prima istanza che venga almeno confermato l’accordo ottenuto con la Indesit firmato lo scorso Dicembre 2013. Questo accordo, frutto di giornate di lotta e presidi di fronte alla fabbrica, prevede la stabilità lavorativa per tutti i 830 lavoratori e lavoratrici di Carinaro almeno fino al 2018. Accordo, di cui la Whirlpool era a conoscenza quando ha provveduto all’acquisizione della Indesit.
Inoltre ricordiamo che chiudere lo stabilimento di Carinaro non significa solo spedire a casa 830 lavoratori e lavoratrici, ma ciò creerebbe drastiche conseguenze occupazionali anche per tante altre ditte dell’indotto che offrono servizi esternalizzati, aumentando di molto i lavoratori che subirebbero le conseguenze di questo piano industriale.

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