[Torino] Mosaad: prima vittoria al CAAT!

Proseguono le trattative al CAAT, i mercati generali torinesi, tra il sindacato SiCobas e la "triade" Comune, coop, grossisti. Sul tavolo rimane sempre la costituzione di un contratto unico, valido per tutte le società operanti dentro al mercato, che garantisca un paga minima di 8 euro l'ora, un orario di lavoro normale di 8 ore, il rispetto degli istituti contrattuali (straordinari, ferie, malattie).

Lo sciopero prenatalizio aveva costretto il Comune a prendere parte al tavolo, in quanto azionista di maggioranza del CAAT e quindi responsabile di ciò che accade dentro le mura del mercato. Purtroppo però le trattative procedono a rilento, con l'assessore Mangone che, anziché svolgere la funzione di mediatore, sembra più che altro impegnato a screditare ed attaccare il sindacato reo, a suo dire, di condurre la sua attività “con metodi non consoni alla dialettica sindacale”: in sostanza al SiCobas viene contestato l'aver portato all'interno del CAAT l'organizzazione sindacale che ha prodotto i 3 scioperi degli ultimi mesi, oltre a numerose altre azioni all'interno del mercato.
A dare fastidio non sono solo le rivendicazioni dei lavoratori, ma anche e soprattutto il fatto stesso che questi lavoratori vogliano organizzarsi per far pesare le proprie istanze: questa novità ha minato gli equilibri di un sistema di sfruttamento che prosperava da decenni, anche grazie alla maggior ricattabilità che la manodopera, prevalentemente immigrata, doveva subire. Per questo, al di là della battaglia per tenere il costo del lavoro il più basso possibile, la cosa che più interessa alla controparte (grossisti, coop e, ormai evidentemente, Comune) è non lasciare spazio al sindacato, intimorire quanti vorrebbero organizzarsi insieme ad esso e ridurre a più miti consigli i delegati più combattivi. 

In questo scenario è esploso nelle scorse settimane il caso di Mosaad, uno dei lavoratori più attivi nella lotta al CAAT. Mosaad è un lavoratore esperto, lavora al mercato da dieci anni con contratti a termine che si sono susseguiti senza mai rispettare la promessa di stabilizzarlo. Nel frattempo è diventato uno dei lavoratori sindacalmente più attivi, un punto di riferimento per tutti gli altri. La cooperativa Europa, amministrata dal presidente delle cooperative Di Chio, non era certo contenta di avere proprio dentro la sua organizzazione un lavoratore tanto attivo, così ha cercato di liberarsene non rinnovandogli il contratto. Oltre a levarsi dai piedi Mosaad, avrebbe anche fornito un esempio a tutti gli altri: chi si espone troppo, rimane a casa!

Ma il sindacato e Mosaad non hanno ceduto: nel week end volantinaggi ed interventi all'ingresso del CAAT hanno spiegato la situazione a tutti gli altri facchini, i quali, compreso che l'attacco a Mosaad era un attacco a tutti loro, hanno deciso di rendere vero lo slogan tante volte urlato durante i picchetti “Toccano uno, toccano tutti!”. Nella notte di domenica tutti i lavoratori di turno hanno svolto le consuete operazioni di facchinaggio indossando una coccarda "Io sto con Mosaad" e sono cominciati i preparativi per occupare la piazzola della Europa nel caso la cooperativa avesse proseguito nelle sue intenzioni. Messo alla strette dalla determinazione di Mosaad e dei suoi compagni, Di Chio è stato costretto a cedere ed offrire a Mosaad un contratto a tempo indeterminato.

Le trattative per il contratto unico possono così riprendere, ma i problemi restano sul tavolo: da un lato le cooperative continuano con il loro atteggiamento intimidatorio nei confronti dei lavoratori più sindacalizzati nel tentativo, fin qui vano, di spezzarne l'unità; dall'altro risulta sempre più chiaro il ruolo del Comune, dell'assessore Mangone in particolare, che pare più interessato a mantenere una situazione che permetta a grossisti e cooperative di fare ingenti profitti sullo sfruttamento selvaggio dei facchini, più che vigilare sulle condizioni lavorative che i facchini vivono all'interno di una struttura sostanzialmente pubblica.
Nonostante tutto però la vittoria di Mosaad può dare fiducia a tutti gli altri lavoratori: solo organizzandosi tutti insieme possiamo vincere!  

 

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Caat  

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