[Frosinone] Multiservizi SPA: sperperi ed incompetenze a danno dei lavoratori

La società Frosinone Multiservizi Spa, in liquidazione volontaria dal 3 agosto 2011, si costituisce il 4 marzo 2005 e stabilizza nel 2006 213 lavoratori LSU. Vede la partecipazione del comune di Frosinone, del comune di Alatri e dell'Amministrazione Provinciale nella gestione dei servizi pubblici. I lavoratori stabilizzati ex LSU (lavoratori socialmente utili) provengono da lunghe disoccupazioni e chiusure aziendali, impiegati dagli enti fin dal 1997, pagati con fondi regionali, hanno determinato un risparmio complessivo per gli enti di circa 22 mln di euro in servizi erogati.

Nel 2006, a seguito della loro stabilizzazione verrà applicato a tali lavoratori un contratto "Federculture" con salario minimo di 800 euro ad un massimo di 850 euro al mese. Con il decreto 81/2000 alla società fu riconosciuto un contributo di 9000 euro per soggetto assunto, usufruendo per i primi 3 anni di una assistenza previdenziale ridotta.

Nel 2009 furono accordati altri 9000 euro per lavoratore stabilizzato, raggiungendo un totale di ca 3.800.000 euro, dei quali però la Regione ne tratterrà ca 500.000 euro.
Dal giugno 2009 gli enti avrebbero dovuto coprire l'intero contributo previsto dai contratti di servizio con la Società che usufruiva di forti sgravi contributivi da 3 anni.
Dallo stesso anno, tuttavia, la società inizia a ricorrere alla CIG in deroga, prima parzialmente poi a zero ore. A seguito di altri affidamenti da parte della Provincia verranno stabilizzati altri 84 LSU, per un totale di 306 dipendenti.
Nello stesso anno la provincia annulla i contratti stipulati, dopo aver inserito 84 lavoratori, affidando gli stessi esternamente ad un costo triplo rispetto all'affidamento alla Multiservizi.

Per il 2009 le entrate prevista dai 19 contratti di servizio sarebbero state di 4.630.000 euro, superiore alla quota che gli enti avrebbero dovuto versare e non lo fecero completamente neppure in seguito. Le perdite annue furono stimate quindi per 1.200.000 euro.
Gli enti non si sono mai fatti carico della responsabilità di esercitare un controllo pari a quello dei propri servizi e al tempo stesso di garantire che la società realizzi la parte più importante della propria attività con gli enti che la controllano.
Il 14 Marzo 2012 il comune di Frosinone a guida PD per superare le critiche vicende della Frosinone Multiservizi propone insieme a quello di Alatri di costituire una nuova società la "Servizi strumentali s.r.l" nella quale attraverso l'affitto e poi la cessione di ramo d'azienda, sarebbero dovuti transitare la maggior parte dei lavoratori della Multiservizi.

A partire dal Maggio 2013, il comune di Frosinone con il nuovo governo PDL decide di affidare esternamente i servizi della società mentre i lavoratori della stessa erano in CIG a zero ore, ricorrendo a delle cooperative sociali di tipo B per un arco di tempo pari a 5 mesi a metà del salario. Il ricorso all'affidamento alle cooperative di tipo B per la stabilizzazione di soci svantaggiati fu solo il pretesto per promuovere un bando per cooperative locali: alcun lavoratore della Frosinone Multiservizi era svantaggiato! (1)
Tale operazione risultava essere un vero e proprio subentro, in quanto queste cooperative svolgono servizi che sono, per attività, qualifiche e numero di lavoratori impiegati, gli stessi della Multiservizi. L'Amministrazione invece esclude 100 lavoratori su 150 dal passaggio alle cooperative. GLi esclusi ingaggeranno un lungo braccio di ferro con l'amministrazione sia sul piano del vertenze sul lavoro che di lotta: a tutt'oggi essi sono accampati in presidio sotto il municipio di Frosinone, presidio iniziato il 7 aprile 2014.
Per i lavoratori la situazione si fa di grande incertezza in quanto venendo a mancare la continuità del rapporto di lavoro (le cooperative offrono contratti a tempo determinato), vedono peggiorare la loro situazione lavorativa rispetto a quella della Multiservizi.

Il 30 Giugno 2013 tutti i lavoratori sono stati licenziati.


Effetti della privatizzazione dei servizi

La soluzione dell'affidamento esterno dei servizi della società ha creato problemi fin dal principio.

  • Gli affidatari che dovevano impegnarsi ad assumere il personale necessario dal bacino LSU Multiservizi in liquidazione sono venuti meno alle procedure sindacali di cambio appalto, escludendo di fatto i destinatari del bando di appalto generando più di cento ricorsi. Viene contestato il mancato rispetto della riforma Fornero (cap.VI art. 62) in quanto i lavoratori, nel momento dell'affidamento, erano dipendenti della Multiservizi in CIG in deroga. E' venuta a mancare , a tutela della scelta del lavoratore, una offerta rientrante nelle disposizioni del predetto articolo. Tre affidatari su quattro non hanno rispettato tale dettato.
  • Gli affidamenti prevedono una drastica riduzione dell'orario di lavoro, 20 ore settimanali, posizionando il dipendente al di sotto della soglia di povertà.
  • Le certezze di continuità del servizio non vengono date per la la totalità dei servizi.
  • Il comune di Alatri, con l'affidamento esterno dei servizi, riduce l'orario di lavoro a sole 18 ore settimanali, con redditi bassissimi.
  • I debiti della società devono essere onorati interamente, con importo pari a ca 8,2 mln di euro, senza possibilità di transazione e rateizzazione.
  • Viene a mancare una soluzione unica per tutti i lavoratori ed un tendenziale risparmio.


Il recupero della Multiservizi : la soluzione migliore per tutti

La Corte dei Conti è intervenuta più volte sulla vicenda, sottolineando soluzioni nel rispetto del pubblico risparmio e del mantenimento dell'occupazione.

Rimettendo in bonis la Frosinone Multiservizi è la strada meno onerosa e più garantista per tutti:

  • Maggiore tutela della totalità dei posti di lavoro.
  • Recupero di professionalità acquisite e organizzazione aziendale.
  • Il reddito potrebbe posizionarsi sulle 24 ore settimanali per tutti.
  • Non sarebbe necessario versare immediatamente il TFR.
  • Si potrebbe recuperare il credito (superiore a 500.000 euro) regionale inerente la seconda parte destinata alla stabilizzazione LSU.

Il fallimento della società voluto dagli enti.

Il 21 Ottobre 2014 continuano le vicende della Multiservizi Forsinone. Il tribunale fallimentare di Frosinone dovrà pronunciarsi in merito al fallimento della società, strada seguita dagli enti, i quali indebitando volontariamente la società hanno dato risposta negativa ad ogni piano di salvataggio della Multiservizi. Essi hanno volontariamente voluto (in special modo la giunta attuale di Frosinone) lo spacchettamento di servizi in mano alle cooperative, facendo imboccare la strada del fallimento alla società.


Avversi rimangono i lavoratori, i quali non accettano il pagamento del debito sulle spalle di tutti.

La loro opposizione è forte in questo senso, in quanto esistono strade percorribili per evitare il fallimento, voluto per forza.
I lavoratori chiedono agli enti di farsi carico delle proprie responsabilità, colpevoli di "una gestione volutamente leggera, indifferente agli effetti causati dalle scelte, sorda alle rimostranze delle parti sociali, ma sempre viva e attenta ai tornaconti personali e politici."

Paghino i responsabili dello scempio della Multiservizi, non i lavoratori.

EPILOGO

Con la dura lotta di piazza i lavoratori hanno imposto che ci si incamminasse verso la costituzione di una nuova società pubblica che avrebbe salvato l'intera platea dei lavoratori, la continuità del lavoro, un minimo di salario appena dignitoso e i servizi alla cittadinanza. Due enti su tre, la Provincia di Frosinone e il Comune di Alatri, da tempo sono convenuti su questa soluzione, ma il COmune di Frosinone tergiversa. Tuttavia con un piano industriale quasi definito ogni giustificazione di natura economica e amministrativa degli enti è venuta a cadere: entro la fine dell'anno la nuova società che dovrebbe riassorbire oltre 240 persone è pronta, oramai siamo all'ultimo ostacolo, quello più agevole ma fortemente ambiguo quello delle scelte politiche. Il pensiero unico vuole santificare la privatizzazione i lavoratori, i cittadini vogliono la ripubblicizzazione dei servizi. Chi la spunterà?

(1) Nella determinazione n. 3 Agosto 2012, l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori ha affermato che nonostante lo spettro delle attività suscettibili di essere svolte dalle cooperative sociali di cui alla lettera b dell'art. 1 comma 1, L.n. 381/1991 sia più ampio, poichè l'art. 5 cit. trova applicazione in caso di fornitura di beni e servizi, l'oggetto della convenzione non può essere costituito all'esecuzione di lavori pubblici, nè dalla gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica : la maggior parte dei servizi affidati dal comune di Frosinone

Rete Camere Popolari del Lavoro