[Padova] Lavoratrici della Santa Tecla ad Este, contro il "regalo" di Natale di 99 licenziamenti

Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici della casa di cura Santa Tecla di Este (PD). La residenza sanitaria assistenziale Santa Tecla di Este, prima IPAB e dal 2002 fondazione di diritto privato, ha deciso nella primavera del 2013 di esternalizzare tutti i lavoratori (o meglio lavoratrici) che svolgono funzioni assistenziali.

Licenziamento per 99 lavoratrici e la possibilità di riassunzione per solo alcune da parte della cooperativa che prenderebbe in gestione i servizi: tutto questo per diminuire il costo del lavoro e scaricare sui lavoratori i problemi derivanti da vincoli di bilancio e malagestione licenziando, peggiorando salari e vita delle lavoratrici, oltre che la qualità della permanenza degli anziani.

Il ventitre Dicembre sono arrivate le lettere di licenziamento che dovrebbe scattare dal primo di febbraio, tra meno di un mese. Le lavoratrici nel corso degli ultimi due anni e soprattutto degli ultimi mesi si sono organizzate contro la direzione della fondazione (nel CDA c'è anche la Diocesi) con presidi, raccolte firme e scioperi. L'USB, in cui si sono organizzate le lavoratrici, dal 23 Dicembre ha dichiarato lo stato di agitazione e sono state molte le azioni di protesta che hanno sperimentato in questi ultimi giorni: dal presidio sotto la prefettura di Padova il 27 Dicembre, dove doveva esserci l'incontro tra sindacato, prefetto e dirigenza della fondazione (che non si è presentata), passando per un presidio davanti al duomo di Padova, fino all'azione di ieri (6 gennaio) in cui le lavoratrici, travestite da Befane, hanno distribuito volantini davanti alla chiesa della parrocchia Santa Tecla ad Este.

Per il 15 Gennaio è stato proclamato lo sciopero di tutti i lavoratori della fondazione e per l'otto una giornata di mobilitazione con un presidio sulla vicina strada padana superiore.

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Fonti:

Stato di agitazione dichiarato da USB
Il Mattino - Padova (1), (2)

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