[Video] Autisti di Napoli e Firenze in solidarietà con i lavoratori in lotta a Genova

Per noi quello che sta succedendo in questi giorni a Genova è della massima importanza. La determinazione dei lavoratori in lotta contro la proposta di privatizzazione del sindaco Doria è un segnale che abbiamo voluto da subito raccogliere e rilanciare, perché ha spaventato politici e padroni, ha saputo costruire intorno a sé la solidarietà di migliaia di cittadini, ha dimostrato tutto il nostro potenziale come classe.

Come collettivo di lavoratori, precari, disoccupati che si propongono di connettere le lotte fra loro, non ci siamo limitati a informare su cosa stesse succedendo, ma abbiamo cercato di costruire solidarietà intorno alla lotta dei coraggiosi lavoratori genovesi. In particolare vogliamo fargli capire che non solo tanti compagni, studenti e cittadini sono d’accordo con loro, ma che con la loro lotta i genovesi hanno interpretato i sentimenti della maggioranza dei lavoratori in tutta Italia. Speriamo che questo messaggio gli possa arrivare e li possa rafforzare in questo momento di difficoltà!

A Firenze. Siamo andati a volantinare e ad attaccare locandine un po’ ovunque, in particolare alla Stazione Centrale, arrivando persino all’inaccessibile “Sala Autisti”. È stato incredibile constatare la fame di notizie che c’era: subito se ne sono andati 300 volantini. Ce li hanno letteralmente strappati di mano gli stessi lavoratori e li hanno distribuiti sui tavoli. È raro trovare tanto interesse da parte dei lavoratori per una vertenza che non li riguarda direttamente. In realtà la lotta di Genova li riguarda eccome: gli autisti ci hanno detto che ci si rivedono appieno, perché proprio Firenze con Renzi è stata l’avanguardia dei processi di privatizzazione del trasporto pubblico. Loro stessi si erano mobilitati fra il 2011 e il 2012 con ben nove scioperi per impedire la svendita dell’ATAF. I lavoratori di Genova lo ricordano e  infatti in uno dei primi giorni di sciopero avevano accolto il sindaco di Firenze in vista a Genova con lo striscione: “Renzi nemico dei lavoratori”.
In ogni caso è stato incredibile constatare la sensibilità che c’era. I lavoratori sono meno addormentati di quanto normalmente si creda. Anzi, la lezione di Genova riapre dei processi che sul territorio si pensavano già chiusi. Proprio oggi intorno alle 16 le RSU di ATAF ci hanno avvisati che il 5 dicembre il trasporto pubblico fiorentino scenderà in sciopero! A breve maggiori informazioni…

A Napoli siamo andati in diversi depositi e stazionamenti autobus, affiggendo locandine e distribuendo centinaia di volantini. In particolare ci siamo fermati al deposito del Garittone e a Piazzale Tecchio. La ricettività dei lavoratori è stata enorme, tutti erano molto incazzati per quello che stava succedendo a Genova e anche ammirati dalla lotta senza mediazioni dei loro colleghi. Tutti ci tenevano a ricordare che anche a Napoli si sono mobilitati contro i tagli al trasporto pubblico, che hanno comportato la sparizione di centinaia di bus in circolazione e di migliaia di chilometri di tratta. Due lavoratori hanno accettato di farsi riprendere, e di mandare un messaggio ai loro compagni genovesi, dove danno la loro solidarietà, e sottolineano l’importanza di questa mobilitazione “per difendere i posti di lavoro e per le conquiste sindacali ottenute con la lotta”.
Anche se non sappiamo come finirà la lotta di Genova, anche se gli avvoltoi dei sindacati filopadronali, dei partiti, dei dirigenti, stanno già volteggiando intorno al corpo dei lavoratori che si è coraggiosamente battuto in questi giorni, noi facciamo nostre le parole dell’autista dell’ANM: “Vi ringraziamo perché siete stati un esempio per tutti quanti noi e avete dimostrato che solo la lotta paga”.

Insomma, l’azione di solidarietà di stamattina, per quanto improvvisata, ha messo in evidenza come sia necessario fare quello che i sindacati non fanno più: unire i lavoratori, allargare i fronti di lotta, non farsi chiudere nella propria vertenza o nella propria azienda, costruire giorno per giorno una mobilitazione generale. Per questo come Clash City Workers continueremo a informare sulla lotta di Genova, e cercheremo di diffonderne e praticarne l’esempio!

Rete Camere Popolari del Lavoro