Venerdì 22 marzo: sciopero generale della logistica. Partecipa, diffondi, solidarizza!

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Ikea, TNT, SDA, Esselunga, DHL, COOP... sono nomi di grandi aziende noti a tutti. Da qualche anno hanno però cominciato ad essere conosciuti non solo per i prodotti e servizi che entrano nelle nostre case, ma anche per qualcosa che sta accadendo in casa loro: l'irrompere sulla scena dei lavoratori della logistica.

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Allo sguardo volutamente poco attento dei grandi organi di informazione questi “reietti della società” sono apparsi solo da qualche mese, in particolare a partire dalla mobilitazione dei facchini presso l'Ikea di Piacenza. In realtà siamo di fronte a processi che affondano le radici ben più indietro nel tempo. Gli ultimi avvenimenti non possono essere né capiti né spiegati se non all'interno di quel ciclo di lotte iniziato per l'appunto almeno cinque anni fa, che è arrivato ad ampliare il suo orizzonte geografico a tutto il Nord Italia con qualche “capatina” anche a Roma” e che non si può dire ancora concluso.
In questo lasso di tempo gli addetti alla logistica sono stati i protagonisti di scioperi, picchetti, blocchi dei cancelli di magazzini e depositi presso cui erano impiegati. Hanno combattuto contro le piccole – a volte piccolissime – cooperative presso cui erano formalmente assunti e contro grandi committenti, contro i giganti della distribuzione, i veri datori di lavoro. Hanno squarciato il velo di ipocrisia, inganno e finzione che spesso permette alle grandi multinazionali di lavarsi le mani del trattamento dei lavoratori perché, in fondo, secondo i contratti sottoscritti, non sono dipendenti direttamente al loro servizio. Hanno inchiodato i management di Esselunga, di Ikea alle loro responsabilità; li hanno costretti a sedersi al tavolo delle trattative, marginalizzando quelli che sono spesso semplici marionette nelle mani di un ben più potente burattinaio, le ditte degli appalti e sub-appalti, le cooperative cui è affidato il compito di “gestire” la forza lavoro.
Questi lavoratori della logistica, per la stragrande maggioranza immigrati, hanno sfondato le barriere che dividono le differenti comunità, spesso erette e rafforzate da meccanismi posti in essere dalle aziende; hanno rotto il meccanismo che li vedeva esclusivamente come soggetti passivi, dello sfruttamento aziendale ma anche di certo “umanitarismo/pietismo sinistrorso”.
E hanno lottato. Hanno anche perso, sì, ma molto più spesso hanno vinto e oggi possono lavorare in condizioni migliori, hanno abbattuto tante discriminazioni e strappato diritti e libertà a volte formalmente garantiti dalla legge ma sempre sostanzialmente negati dalle aziende, anche grazie alla complicità e/o al silenzio delle istituzioni. Hanno ottenuto vittorie che vanno oltre gli aspetti materiali: hanno rotto il muro della paura, esattamente come i compagni che in Egitto hanno rovesciato il regime di Mubarak e oggi lottano contro quello dei Fratelli Musulmani; hanno acquistato coscienza del proprio ruolo nei rapporti sociali, della propria forza, hanno scosso le loro catene...

Venerdì 22 marzo: si sciopera!
Dopo cinque anni siamo arrivati ad una possibile accelerazione: per venerdì 22 marzo i lavoratori, appoggiati ed organizzati da due sindacati autorganizzati, il S.I. Cobas e l'ADL Cobas, nonché dal “Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori della logistica”, hanno indetto uno sciopero generale interregionale di 24 ore per il rinnovo del contratto nazionale trasporto merci facchinaggio. Si tratta di un passaggio non di poco conto. Ci si pone su di un piano immediatamente ricompositivo e, tra l'altro, carico di significato anche simbolico per ciò che le lotte in occasione dei rinnovi contrattuali hanno rappresentato in Italia.
L'azione di lotta non è stata decisa al chiuso di qualche segreteria o burocrazia sindacale. In decine di assemblee sparse per il territorio del Nord Italia, di cui le più grandi il 3 marzo (qui il comunicato delle assemblee tenutesi in quella giornata) migliaia di lavoratori hanno deciso di prendere quest'iniziativa e di approvare la piattaforma di lotta che costituisce l'insieme delle rivendicazioni con cui dovrà fare i conti la controparte, finora troppo abituata all'atteggiamento complice e servile dei sindacati confederali, che hanno permesso qualsiasi scempio sulla pelle dei lavoratori. “Abbiamo dato prova di reale partecipazione e democrazia. Operai che discutono e confrontano le loro esperienze di lotta e decidono cosa vogliono e cosa faranno nei prossimi tempi.
E in quest'affermazione troviamo già una prima novità, che è propria dell'intero ciclo di lotte dei lavoratori della logistica, ma che non sottolineeremo mai a sufficienza: il protagonismo dei lavoratori stessi. Qui non c'è nessuno che gioca “sulla loro pelle”. Qui, a prescindere dall'esito che potrà avere la lotta, sono essi stessi artefici della costruzione dei percorsi di mobilitazione che li vedranno scioperare il 22 marzo.
Ma chi è questa controparte? Nella piattaforma di lotta (leggi qui) è assolutamente chiaro: “per i lavoratori i principali interlocutori non sono i consorzi o le cooperative sotto i quali formalmente sono impiegati, ma direttamente i committenti.”. “L'impiego massiccio delle cooperative” è individuato come “condizione essenziale per ridurre il costo del lavoro”; di qui la rivendicazione di limitare e regolamentare questo meccanismo perverso, in modo da trasformare quello che oggi è un “lavoratore di serie C” in un lavoratore uguale agli altri, nonché l'invito a dare inizio alla costruzione di percorsi di raccordo con chi è colpito dallo stesso sistema: lavoratori e lavoratrici di pulizie, cantieristica, edilizia, industria, sanità/assistenza, ecc..
All'interno di questa cornice si inseriscono poi tutte quelle rivendicazioni di carattere più strettamente sindacale (invitiamo a leggere la piattaforma per avere un'idea precisa di tali rivendicazioni) che, se strappate alla controparte, contribuirebbero non poco al miglioramento delle condizioni di lavoro di migliaia di operai.
La piattaforma di lotta presenta dunque una prima fusione di elementi politici e sindacali. Un aspetto di novità rispetto alle tradizionali piattaforme con cui ci troviamo a confrontarci e che, al di là di come la si pensi in proposito, merita di essere elemento di confronto e dibattito.
Ma gli elementi politici, a dire il vero, sono messi sul piatto anche dalla controparte. Il sistema delle cooperative conduce inevitabilmente ad individuare il nemico non solo nell'azienda committente e nelle sue foglie di fico, cui è appaltata la gestione della forza lavoro, ma anche nelle stesse istituzioni che quel sistema hanno contribuito a mettere in piedi, che tuttora foraggiano e da cui sono foraggiate. I legami indistricabili tra azienda madre, cooperativa ed istituzioni si è palesato in più di un caso, da quello dell'Esselunga a quello dell'Ikea. Naturalmente le istituzioni non disdegnano di dimostrare da quale parte della barricata siano utilizzando i metodi più tradizionali. E così è di qualche giorno fa la notizia del foglio di via per tre anni da Piacenza emesso nei confronti di tre compagni coinvolti nella lotta presso l'Ikea, tra i quali annoveriamo anche Aldo Milani, il coordinatore nazionale del S.I. Cobas. Questo provvedimento si aggiunge alle decine che stanno avendo seguito e che dimostrano come la repressione sia ben più attenta di tanti “distratti” allo sviluppo delle lotte. Ricordiamo in proposito che il 29 marzo si terrà la seconda udienza del processo contro 20 compagni che furono impegnati nel 2008 nella lotta presso la Bennet di Origgio (VA).

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E noi? Partecipiamo, diffondiamo, solidarizziamo!
Lo sciopero toccherà tante città – piccole, medie e grandi (scorrete fino in fondo per l'elenco degli appuntamenti città per città). Ognuna e ognuno di noi ha la possibilità di contribuire alla sua riuscita, ovviamente con modalità diverse. Il nostro appello è quello di mettere in moto tutte le energie a nostra disposizione, facendo funzionare quell'intelligenza collettiva che già in occasione della lotta contro lo sfruttamento praticato dall'Ikea è riuscita ad infliggere qualche colpo alla controparte.
Per cui, invitiamo chiunque abbia la possibilità di supportare fisicamente gli scioperi ed i picchetti ad essere presente, ad aggiungersi ai lavoratori dinanzi ai cancelli o dovunque essi chiamino all'azione.
Per chi invece non avesse la possibilità di mostrare la propria vicinanza e solidarietà essendo fisicamente sui luoghi degli scioperi, magari perché troppo distanti geograficamente, l'appello è a costruire momenti di diffusione delle ragioni degli operai, della piattaforma di lotta; momenti in cui continuare a tenere il fiato sul collo alla controparte, mostrandole come il movimento di solidarietà coi lavoratori della logistica si estende ben oltre i magazzini nei quali sarà concretamente praticato lo sciopero. Proprio in vista di questi momenti i compagni di Firenze hanno ad esempio preparato un volantino sul modello di quello distribuito a novembre presso gli store Ikea. Lo trovate qui e speriamo possa essere di ispirazione per elaborare ulteriori strumenti che possano adattarsi alle nostre possibilità caso per caso. Noi vi chiediamo di farci pervenire tutti i materiali che creerete in maniera tale da poterli mettere a disposizione di tutte e tutti e di rafforzare ulteriormente il movimento di lotta dei lavoratori della logistica.
Ogni compagna sarà assolutamente preziosa; ogni compagno sarà assolutamente prezioso – c'è scritto nell'appello alla solidarietà verso lo sciopero. Non è la solita frase fatta, né uno slogan stantio che ha ormai perso significato. È un invito accorato a rendersi partecipi di questa lotta, ad ampliare il suo raggio, la sua efficacia e forza. Sopratutto è un invito a riconoscersi nella condizione e nella volontà di questi lavoratori: qui non è in questione un “semplice” rinnovo contrattuale; c'è un modello di risposta alla crisi efficace perchè consapevole dei propri interessi, e quindi “pericoloso” . Questo “qualcosa” di potenzialmente virale nel vaso di Pandora della logistica è la consapevolezza dell'irriducibilità delle nostre vite di lavoratori alla logica del profitto; noi continuiamo a chiamarla “coscienza di classe”, la posta in gioco che grava e deve gravare sul piatto il 22 del mese. Sapere e far sapere, intervenire, unirsi per aiutare questi lavoratori a vincere, sono tutte azioni utili prima di tutto a sedimentare questa coscienza. Per questo qualsiasi sforzo e contributo individuale non finirà nel nulla. Nessuno di noi è solo. Si tratta però di organizzare la nostra energia, la nostra intelligenza, il nostro impegno, di metterli in rete e di non lasciare che si disperdano in mille rivoli. Noi, nel nostro piccolo, cercheremo di giocare la nostra parte e siamo certi che avremo tanti compagni con cui percorrere questo cammino...

Gli scioperi e i picchetti saranno nelle seguenti città:
BOLOGNA: INTERPORTO BENTIVOGLIO - ore 6:00
MILANO: DHL Settala - ore 7:00
PIACENZA: IKEA - ore 6:30
/ Manifestazione - ore 15:30 - Giardini Margherita
PADOVA:
presidio fisso con dei gazebi all’ incrocio tra via Messico e C.so Spagna.
 I Principali appuntamenti sono - alle 21 di Giovedì 21
 - alle 7:00 di Venerdì 22
 - alle 14:30 di Venerdì 22
ROMA: ore 08.30 - viale Europa 176/190 (davanti alla posta centrale)

Nelle città in cui non sono previsti scioperi e picchetti, invitiamo a moltiplicare le forme di lotta e solidarietà (a breve forniremo alcuni materiali utili) e generalizzare lo sciopero.

Azioni di solidarietà:
FIRENZE: VENERDI 22 MARZO - ORE 17 - IKEA (OSMANNORO)
- volantino da distribuire in pdf e doc (modificabile)
- volantino da distribuire per IKEA (con coupon da lasciare alla cassa)

Seguiremo in diretta la giornata del 22 con collegamenti e aggiornamenti da tutte le città, quindi invitiamo a farci pervenire immagini, video, resoconti brevi delle azioni e dei picchetti qui:
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Documenti verso lo sciopero del 22 marzo:
- Piattaforma di lotta dei lavoratori della logistica
- Piattaforma padronale
- Dopo l'assemblea di Bologna verso lo sciopero della logistica (infoaut)

Interviste in vista dello sciopero:

Aldo Milani, coordinatore del S.I. Cobas Lavoratori della logistica

“Mai più sfruttati. L'esperienza di lotta dei lavoratori delle cooperative”
Documentario sulla lotta dei lavoratori delle cooperative