[Piacenza] I facchini bloccano cancelli dell'IKEA. Cariche della polizia, 5 lavoratori feriti

Si erano dati appuntamento alle 6.00 di stamattina dinanzi ai cancelli dell'IKEA di Piacenza. I lavoratori del Consorzio Gestione Servizi (CGS) sono arrivati puntuali, supportati dal S.I. Cobas, da lavoratori della TNT e della GLS e dalla rete di sostegno ai lavoratori della logistica. Hanno iniziato a presidiare i cancelli dello stabilimento dell'impresa svedese, cercando di bloccare la movimentazione delle merci, come forma di protesta per rivendicare il rispetto dei propri diritti.

I lavoratori chiedono l'applicazione ed il rispetto del Contratto Nazionale; il rispetto delle norme di sicurezza; l'allontanamento dei capi-reparto che non rispettano gli operai; la cancellazione dei provvedimenti disciplinari ed il reintegro dei lavoratori sospesi.

Dal 17 ottobre sono in mobilitazione. Hanno scioperato contro paghe miserrime e per una più equa distribuzione dei carichi di lavoro (al momento ci sono operai che guadagnano 400€ al mese – perché tenuti appositamente a riposo, come misura discriminatoria – ed altri che arrivano ai 1200€ - paradossalmente gli straordinari diventano un “premio” che permette di raggiungere uno stipendio meno misero). Stanno lottando per il semplice rispetto del CCNL e dei più elementari diritti, ma niente. CGS ed IKEA hanno deciso che nulla si può accordare ai lavoratori. E per piegarne la resistenza hanno deciso di intraprendere azioni punitive contro alcuni di loro.

Una quindicina di operai, tra delegati ed attivisti del S.I. Cobas sono stati sospesi dal servizio, con l’intenzione di trasferirli in altri appalti e ventilando il licenziamento per tre di loro. Altri 80, che recentemente avevano cominciato la protesta, sono stati lasciati a casa per oltre due settimane senza nessun motivo esplicitato da parte del Consorzio e delle Cooperative di appartenenza (Cristall, San Martino ed Euroservizi).

Stamattina hanno di nuovo dovuto far fronte alla violenza della polizia. Le forze “dell'ordine” hanno cercato di sgomberare il presidio con cariche che hanno causato ben 5 feriti tra i facchini. Malgrado l'attacco subito, i lavoratori hanno resistito e hanno impedito che il presidio fosse sciolto. E il questore di Piacenza invita i poliziotti a "frantumarli tutti senza pietà".

Aderiamo alla campagna di solidarietà in sostegno agli operai al Deposito Centrale IKEA di Piacenza!

Ascolta la diretta con Elio del Csa Vittoria di Milano, presente questa mattina davanti ai cancelli insieme ai lavoratori (da radio Balck Out)

Per saperne di più

Il resoconto dal sito dei compagni del CSA Vittoria di Milano
Controlacrisi.org; Libertà.it; Piacenza24; Il Sole 24 Ore

 

Piacenza (Italien). Verladearbeiter*innen blockieren Gittertore von IKEA. Sturmangriff der Polizei, fünf verletzte Arbeiter*innen

MAYDAY! MAYDAY! no borders! no precarity!
pubblicato su mayday-wien.org

Sie haben sich heute Früh um 6 Uhr gegenüber den Gittertoren von IKEA in Piacenza getroffen. Die Arbeiter*innen des Consorzio Gestione Servizi (CGS) [Konsortium für Dienstleistungsmanagement] kamen pünktlich und wurden unterstützt von der S.I. Cobas, von TNT- und GLS-Arbeiter*innen sowie vom Unterstützungsnetzwerk für Arbeiter*innen in der Logistik. Sie haben begonnen die Gittertore der Niederlassung des Schwedischen Unternehmens zu besetzen, um den Warenumschlag zu blockieren – als Form des Protests, um die Einhaltung ihrer Rechte einzufordern. Die Arbeiter*innen fordern die Anwendung und Einhaltung der nationalen Kollektivverträge; das Einhalten von Sicherheitsnormen; die Kündigung von Abteilungsleiter*innen, die Arbeiter*innen nicht respektieren; die Aufhebung disziplinärer Maßnahmen sowie die Wiedereinstellung der gekündigten Kolleg*innen.

Seit dem 17. Oktober wird mobilisiert. Sie haben gegen äußerst miserable Bezahlung und für eine gerechtere Verteilung der Arbeitsauslastung gestreikt (im Moment gibt es Arbeiter*innen, die 400 Euro pro Monat verdienen - weil sie als Diskriminierungsmaßnahme gezielt in Stehzeiten gehalten werden - und andere, die auf 1.200 Euro kommen; Überstunden werden paradoxerweise zu einer Art „Bonus“, der es überhaupt ermöglicht einen weniger armseligen Lohn zu erreichen). Die Arbeiter*innen kämpfen für die schlichte Einhaltung des Kollektivvertrags (CNNL) und die grundlegendsten Rechte – ohne wenn und aber! CGS und IKEA haben entschieden, dass den Arbeiter*innen nichts davon gewährt werden kann. Und um den Widerstand zu brechen haben sie beschlossen, gegen einige von ihnen Abstrafungsaktionen zu setzen. Etwa 15 Arbeiter*innen, unter ihnen Delegierte und Aktivist*innen von S.I. Cobas, wurden vom Dienst suspendiert, mit der Intention, sie in andere Auftragsarbeiten zu versetzen, u
nd drei Arbeiter*innen wurde die Kündigung angedeutet. Weitere 80 Arbeiter*innen, die in letzter Zeit ihren Protest geäußert haben, haben mehr als zwei Wochen lang keine Aufträge erhalten - ohne irgendeine Erklärung von Seiten des Konsortiums oder der zugehörigen Kooperativen (Cristall, San Martino und Euroservizi).

Heute morgen mussten sie erneut Widerstand gegen Polizeigewalt leisten. Die „Ordnungs“-Kräfte haben versucht den Standort mit Sturmangriffen zu räumen, die Folge waren Verletzungen bei fünf Verladearbeiter*innen. Trotz des erlittenen Angriffs haben die Arbeiter*innen durchgehalten und verhindert, dass der Blockadestandort aufgelöst wurde. Der Polizeipräsident von Piacenza hingegen hat die Polizist*innen aufgefordert, die Arbeiter*innen „ohne Erbarmen kurz und klein zu schlagen“.

Wir schließen uns der Solidaritätskampagne zur Unterstützung der Arbeiter*innen des Zentraldepots von IKEA in Piacenza an!


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