Licenziamenti e scioperi in Comdata

La settimana scorsa (il 18 Maggio) c’è stato uno sciopero tra i dipendenti di Comdata dei siti di Pozzuoli e Padova a seguito della comunicazione aziendale della chiusura delle sedi, per un totale di 264 licenziamenti.

Le organizzazioni sindacali confederali hanno proclamato uno sciopero nazionale per l’intero turno di lavoro nei siti interessati e per le ultime due ore di turno in tutte le altre sedi italiane.
Qual è il senso di tutto ciò?! I lavoratori di Pozzuoli affermano che lo stabilimento è “produttivo”: sono stati raggiunti tutti gli obiettivi aziendali richiesti, per questo erano in presidio combattivi e agguerriti. Altrettanto avviene a Padova, dove hanno aderito in massa allo sciopero di 4 ore proclamato nelle due sedi a rischio chiusura, e hanno trasformato questa adesione in un corteo e ben visibile, pieno di rabbia e dignità, che dalla sede dell’azienda ha sfilato fino alla sede della Provincia. Insieme a queste lavoratrici, che lavorano da più di 10 anni per questa azienda e che ora sono minacciate da un licenziamento che verrà probabilmente mascherato con una proposta di trasferimento nella sede di Ivrea (insomma oltre al danno la beffa!) erano presenti in solidarietà anche i lavoratori della Telecom.


E la solidarietà è giunta anche dal sito Comdata di Rende (CS) – acquisizione del ramo d’azienda Info contact, come Pozzuoli e Padova - dove la maggior parte dei dipendenti a tempo determinato e indeterminato hanno aderito totalmente allo sciopero poiché è forte la percezione di essere tutti sotto la stessa mannaia. Per questo la solidarietà si innesca spontaneamente, poiché appena giunta la notizia dei licenziamenti la percezione è stata quella di una ruota che gira colpendo i vari siti perciò il motto collettivo da nord a sud è stato "oggi a noi, domani a voi''.

Frattanto il ministro Calenda fa vanto dei primi frutti della lotta alla delocalizzazione: l’accordo con Comdata per riportare in Italia una commessa Fastweb da 220 lavoratori.
Si dovrebbe festeggiare per il numero di posti di lavoro persi in Italia e Romania nello stesso momento? Quali sono le condizioni di lavoro dei neoassunti rispetto a quelle dei colleghi che lottano contro il licenziamento? Il paradosso sta nel fatto che Comdata assuma a Cagliari e Lecce mentre licenzia a Padova e Pozzuoli (Na).


La multinazionale dei servizi non è nuova alla riorganizzazione aziendale. Né a massimizzare profitto a colpi di cancellazioni di diritti e ricatti sul lavoro.Nel mercato unico europeo Comdata vince commesse e cerca di volta in volta di condizionare l’operato dei lavoratori all’esigenza della commessa. Le condizioni di lavoro non vengono concordate, sono imposte, minacciando di continuo il licenziamento o l’affidamento della commessa ad un altro stabilimento in linea con le richieste del committente.


I lavoratori sono contrari al licenziamento e invocano un intervento istituzionale per mediare la scelta compiuta dai vertici aziendali.


La lotta dei lavoratori dei call center continua!