[Napoli-Roma] Presidio al MISE per Almaviva Napoli: nuova trattativa, vecchi ricatti.

Riparte la trattativa per Napoli, a tre mesi dalla scadenza della vertenza e con la spada di Damocle dei licenziamenti. Perché, come abbiamo ripetuto mille volte, dopo tutto il trambusto mediatico sul presunto "salvataggio" di Napoli da parte del governo, quello che le "irresponsabili" RSU romane avrebbero rifiutato, la procedura è stata soltanto prorogata.

E nessuna delle ragioni fondamentali che avevano portato allo stallo della trattativa nei mesi scorsi è stata risolta. Perché l'azienda rimane inamovibile sul taglio del costo del lavoro e sul controllo individuale. Pretese che il Governo aveva sempre detto che avrebbe contrastato e che invece sono il punto di partenza di questa ripresa della trattativa. Che intanto riprende su basi sempre più difficili per i lavoratori napoletani, che ora hanno l'esempio della tragedia dei 1666 licenziati romani e una campagna mediatica assassina che ha criminalizzato chi ha provato ad alzare la testa. E un Governo che adesso deve far firmare l'accordo a tutti i costi perché altrimenti ci perderebbe la faccia dopo tutte quelle chiacchiere sul salvataggio di Napoli.

Per questo probabilmente le RSU napoletane sono state convocate senza praticamente preavviso e senza sapere l'ordine del giorno.
Per questo quando alla domanda di alcuni sindacalisti sulla possibilità di riaprire la vertenza romana, l'azienda ha risposto "per il momento no" – una risposta schifosa, piena dell'arroganza di chi può permettersi di aspettare mentre altri soffrono una situazione tragica; per questo, quando hanno udito questo, nessuno dei rappresentati del Governo ha fatto niente.
Per questo l'unica TV presente che ha potuto riprendere il presidio del Comitato 1666 ex Almaviva ha lasciato parlare i lavoratori soltanto per 5 secondi (letteralmente), come al solito per farne un (brevissimo) ritratto denso di pietismo.
Per questo quando un gruppo di lavoratori romani ha intercettato alcuni dei sindacalisti presenti per denunciare il fatto che abbiano lasciato il Governo scorporare in maniera criminale due vertenze che fino al 22 Dicembre avevano corso insieme, per denunciare il fatto che proprio dei sindacalisti abbiano lasciato che l'azienda mettesse in concorrenza tra loro i lavoratori dei due stabilimenti... Per questo quando si è provato a inchiodare alle proprie responsabilità questi sindacalisti che fanno l'opposto di quello che dovrebbe fare un sindacato, dopo 10 minuti di mezze parole e di menzogne sono fuggiti scortati dalla Digos che, in cambio, ha identificato alcuni dei presenti al presidio. E la CISL ha avuto anche il coraggio di fare un esposto, parlando di un "attacco squadrista"(!) che mostra la mancanza delle "condizioni di sicurezza per svolgere la trattativa".
E si prova pure a difendere dicendo che loro erano d'accordo a tenere aperta Roma accettando le richieste aziendali! A dimostrazione che per loro il punto non era difendere entrambi i siti dall'attacco padronale...

Adesso la trattativa riparte, e al tavolo, oltre al controllo individuale, c'è un taglio del 12% del costo del lavoro. Ricordiamo che si tratta di stipendi di lavoratori part-time che stanno attorno ai 600€ al mese. Eppure, prima che Roma chiudesse, si parlava addirittura del 17%. Questa forse è la briciola concessa dal padrone dopo che è riuscito a ottenere la chiusura del sito di Roma.

Un vero schifo, una guerra tra poveri fomentata ad arte da azienda e Governo e che i sindacati assistono e assecondano. Per questo è stato importante essere presenti ancora un volta oggi, per denunciare questi comportamenti criminali e dare un esempio, ai colleghi di Napoli, come a tutti i lavoratori del Paese, che si può e si deve alzare la testa, che bisogna essere padroni del proprio destino, almeno monitorare quello che viene deciso sulla nostra pelle.

Almaviva ce l'ha insegnato, quello che non va dev'essere cambiato!

Di seguito il comunicato del

 
Un altra giornata di presidio è terminata.

Una giornata dove i colpevoli del nostro licenziamento erano seduti al tavolo.
Molto naturale è stato trovare cosa scrivere sui nostri cartelli,una denuncia già espressa in mille contesti,noi vittime sacrificali sull'altare del profitto e la colpevole non contrapposizione dei segretari confederali nazionali e del governo.
Un nuovo ricatto e noi li,non passivi ma gridando che nessuno si permetta mai di dimenticare l'indegno teatrino con il finale già scritto vissuto negli ultimi giorni di trattativa.

Dopo numerose mail inviate e telefonate alla fine per suoi impegni di lavoro,abbiamo parlato telefonicamente con il responsabile della segreteria tecnica del ministero del lavoro dott.Bruno Busacca.
La premessa che gli abbiamo fatto presente è che verrà indetto un presidio,per far salire una delegazione,inaccetabile non avere tempo per persone disoccupate che dovrebbero avere l'attenzione primaria delle istituzioni.

Entrando nel merito è stato esposto il tema degli incontri istituzionali della Regione con il governo riguardo gli strumenti di politiche attive da poter impiegare per gli ex dipendenti Almaviva.
E quindi grazie a fondi europei saranno possibili interventi di sostegno al reddito,corsi di formazione,assegni di ricollocazione e incentivi all assunzione per le imprese.
Abbiamo riferito al dottore che rigettiamo l'utilizzo di questi strumenti che prevedano un percorso inutile,di non ricollocazione e 
di utilizzo di corsi di formazione non mirati alla effettiva richiesta di figure professionali.
Abbiamo ulteriormente ribadito che una soluzione è creare stabilità del lavoro con l' internalizzazione dei servizi,o con una riqualificazione reale con il reinserimento del mondo del lavoro. Con lo stesso inquadramento e diritti salariali acquisiti.

Appena riferito ai colleghi presenti il colloquio avuto l'incontro per Almaviva Napoli è terminato. Sono scesi quindi i nazionali tlc della Cisl Serao e Mischi della Uil. È iniziata un' inevitabile discussione riguardante la vertenza Almaviva di dicembre. Entrambi si sono definiti non colpevoli poiché da sempre disposti a firmare per la proroga,e naturalmente discutere sul tema del controllo e della riduzione del costo del lavoro. Ai dottori Serao e Mischi abbiamo riferito che l'accordo sindacale di Maggio era stato, come poi si è rilevato, un grave errore,e scorporare Napoli era stato un agire indegno benché avvallato dal governo. Serao intimando a un collega di non alzare la voce si allontanava consigliandolo di seguirlo con una frase non certo amichevole :"Vieni,vieni con me!" Veniamo a sapere da un delirante comunicato che quindi si è sentito vittima di un attacco squadrista. Ora tutte le forze dell'ordine che sempre hanno accompagnato i nostri presidi,si faranno quattro risate su queste accuse avendo visto sempre e solamente lavoratori con atteggiamenti quasi ghandiani. Ora che un esponente sindacale e un sindacato non accetta una discussione con dei lavoratori licenziati,che non accetta critiche e che strumentalizzando un dramma si arroga il diritto di definire squadrista un semplice alterco su tematiche cosi importanti è grottesco e delirante. Diciamo che il tutto ci da conferma sulla valenza del sindacato in questione. Che pensa che salvare il lavoro sia andare contro dei diritti acquisiti,che accettare un piano industriale di riduzione di salario di un lavoro part time sia accettabile. Insomma altro che dubbi ,nemmeno è difendibile colui che ancora una volta dimostra una non sensibilità e attenzione ai lavoratori,che infine ha detto alle forze dell'ordine di procedere con il riconoscimento dei presenti lavoratori licenziati. Rigettiamo quindi al mittente queste accuse,tranquillizziamo tutti sul fatto che Roma e il Mise sono luoghi sicurissimi. Non ci sentiamo casomai noi sicuri e tranquilli.

E tantomeno saranno sicuri e tranquilli i futuri lavoratori che vedranno presenti al tavolo di concertazione queste sigle "sindacali."
In alto i cuori colleghi,il nostro comitato1666exAlmaviva sta cominciando davvero a creare attenzione e fastidio.

Comitato1666exAlmaviva

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