[Campodoro - PD] In corteo per i lavoratori Haier

Un corteo con lavoratori del settore metalmeccanico provenienti da tutta la provincia di Padova ha manifestato a Campodoro (PD) sabato scorso.

Dal presidio permanente dei lavoratori e delle lavoratrici Haier il corteo è arrivato fin sotto il municipio. Alcune centinaia di lavoratori, principalmente iscritti e delegati FIOM (delle fonderie Zen, dell'Anselmi, delle acciaierie venete, della Pavan di Galleria veneta, Carraro drive tech, di Parpas, Dub Pumps, Itel, Carel, Pofac, Parker, Demond, Ilva, Tecno Sky, Bedeschi, Saga, Megius, Pomc, Arneg e altre) ed anche insegnanti contro la buona scuola, hanno portato il loro sostegno ai lavoratori della multinazionale a capitale cinese.
Alla Haier di Campodoro i lavoratori da più di 14 anni producono frigoriferi per il mercato europeo, ma nel giro di poche settimane si sono trovati senza lavoro per una decisione completamente arbitraria della multinazionale, per cui da 2 settimane sono in cassa integrazione e da 3 in presidio permanente fuori dalla loro azienda.
Mentre il governo Renzi, con Jobs Act e proposte di limitazione del diritto di sciopero, attacca dall'alto lavoratrici e lavoratori, le aziende ne approfittano per ricavare il massimo profitto dai loro scarsi investimenti, incuranti della vita dei lavoratori, considerati niente più che macchinari, che si possono sfruttare e licenziare a piacimento, operando spesso anche palesi truffe (e non è da escludere che anche questa mossa di Haier punti ad approfittare in futuro della decontribuzione fiscale prevista dalla legge di stabilità e dei nuovi contratti a tutele (de)crescenti ratificati dal Jobs Act).
Sabato a sostenere i dipendenti Haier c'erano anche le istituzioni locali e pure un importante esponente regionale del Partito Democratico, quello stesso partito che è oggi il primo responsabile della sottrazione dei diritti ai lavoratori, ma che finge di sostenerli nelle situazioni specifiche.
I lavoratori della Haier però sanno bene che l'unico modo per difendere i loro diritti è quello di alzare la testa contro chi decide sulle loro spalle. Proprio per questo durante il corteo una parte dei lavoratori è rimasta in presidio davanti allo stabilimento bloccando gli accessi come avviene da 3 settimane per evitare che l'azienda svuoti lo stabilimento, portando via prodotti finiti e macchinari.
Le vertenze, le crisi e i conflitti anche nella provincia di Padova sono numerosi e la mobilitazione unitaria di lavoratrici e lavoratori di tutti i settori è un passo obbligato per non lasciare mano libera a chi ci vuole più sfruttati e con salari più bassi e meno diritti.

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