Mappatura (parziale e non esaustiva) delle vertenze in corso sul territorio campano

NAPOLI
Villa del sole
Nel 2013 la clinica casa di riposo in via Manzoni (NA) sospende la propria attività. Da allora, con già diverse mensilità arretrate e mai ricevute, inizia la lotta dei 27 dipendenti, ma si arriva ad un organico di circa 40 persone se si considerano anche i lavoratori a gettone.

La chiusura della clinica e le varie mensilità arretrate e mai ricevute dai dipendenti li hanno costretti da più di due anni ad una estenuante battaglia a difesa dei loro posti di lavoro.
Questa vertenza, nonostante il tanto tempo trascorso e le dure conseguenze avute sui dipendenti dal punto di vista non solo occupazionale, è tutt’altro che finita e la partita di questi lavoratori per riottenere il loro posto di lavoro non è certo chiusa.

ExMontefibre
Fallisce il piano per il rilancio dell’ex Montefibra, dramma nell’area industriale di Acerra che un tempo ospitava gli stabilimenti del colosso della chimica italiana. 
Davanti alle paventate lettere di licenziamento, martedì 13 decine di lavoratori hanno bloccato la strada statale dell'asse mediano ed il relativo ingresso alle autostrade. 
A nulla sono servite le rassicurazioni e le promesse, nei 10 anni di cassa integrazione e sacrifici, oggi un’altra fetta dell’area industriale del napoletano rischia di chiudere i cancelli. 
Oggi i 500 operai che rischiano il licenziamento, richiedo un incontro in prefettura per fare luce e individuare i reali responsabili dei fallimentari rami d'azienda in cui negli anni scorsi era stato smembrato l'ex-colosso chimico aberrano.

Fonti: il denaro, il mattino

Villa bianca
L’azienda, per recuperare un rosso in bilancio degli ultimi anni, vuole chiudere il reparto ostetrico della clinica, per tale motivo è già partita la procedura di licenziamento per 27 lavoratrici, ma questo sarà solo il primo passo prima della chiusura dell’intera clinica, causando conseguenze disastrose sulla vita di 70 dipendenti. Per evitare ciò, i sindacati con l’incontro al centro direzionale dello scorso giovedì, cercano di spingere affinché la regione affidi altri posto letto alla clinica convenzionata al fin di arricchire le casse dell’azienda ed evitare la chiusura.
Dopo l’incontro in azienda avuto lo scorso venerdì e dopo l’ennesima fumata nera, i lavoratori accompagneranno il prossimo incontro previsto per lunedì 19 tra le parti sociali in causa.

In questo “ping-pong delle responsabilità” nella risoluzione della vertenza, giocato tra azienda e Regione (ma che per 70 famiglie è tutt’altro che un gioco!!!) le lavoratrici non possono essere solo un’arma di pressione.

Ditta di pulizie Giardini – Centro Direzionele
Giorni di presidio permanente tra le isole del Centro Direzionale da parte dei lavoratori della ditta di pulizie “Giardini” che si occupa della manutenzione degli “spazi verdi” (se così si possono definire) del Centro Direzionale di Napoli. Venerdì 16 un’altra azione, questa volta più violenta, per cercare di far arrivare la propria voce al Comune di Napoli, il quale, nonostante sia il responsabile del centro essendo questo un luogo pubblico, per anni si è disinteressato della questione, lasciando tutto in mano ai privati. Come si comporteranno le istituzioni ora che il personale è in esubero e senza lavoro?

Fonti: napolitoday

Algida
Novità, purtroppo negative, nello stabilimento napoletano dell’Algida di Caivano. Dopo aver presentato istanza per 151 licenziamenti forzati, su un totale di 806 dipendenti, ora l’azienda si dice disposta a “trattare”, ma più che la parola "trattativa" la proposta dell'Algida ci pare potersi meritare ben altra definizione.
L’azienda propone di ritirare i licenziamenti in cambio di una rivisitazione dei contratti che prevedono modifiche sulle maggiorazioni, pause ferie e flessibilità. Se da un lato l’azienda punta ad una riduzione salariare netta di 250€ al mese, dall’altro lato pretende anche maggior flessibilità e produttività. L’azienda vuole portare le maggiorazioni della paga oraria ordinaria dal 70% al 20% e l’indennità da lavoro notturno dal 50% al 30%. Notevole anche il ridimensionamento proposto per la pausa di riposo destinato a ogni lavoratore: da un’ora e 20 minuti ad un’ora. 
Di mira anche le vacanze estive, unica vera fonte di riposo e ristoro per i lavoratori: potranno essere godute lontane dai periodi di maggior produttività per l’azienda dei gelati, facendo diventare le ferie un vero e proprio allontanamento dei dipendenti quando la produttività sulle linee diventa meno intensa e più umana. 
La procedura di mobilità scadrà il 2 dicembre, seguiranno aggiornamenti.

Fonti: il mattino

ANM
Lo scorso martedì 13 ottobre un gruppo di autisti dell’ANM riuniti in un nuovo comitato dal nome provocatore “Ce simme scassate” ha innescato una protesta davanti alla sede dell’azienda in Gianbattista Marino. La necessità di autorganizzarsi nasce dalle difficili condizioni lavorative a cui sono sempre più spesso sottoposti gli autisti dei mezzi di trasporto. Ore ed ore alla guida di mezzi fatiscenti e usurati porta ad una serie di malattie fisiche, in più questi lavoratori sono i primi a subire quotidianamente lo sfogo dei passeggeri sempre più frustrati per l’inefficienza del servizio.
Di fronte a questa situazione l’azienda, per cercare di migliorare l’efficienza, decide, in accordo con i sindacati, di rilasciare un gettone di ricompensa in busta paga per ogni viaggio in più condotto a termine dagli autisti. Se lavorare è un diritto, lavorare in condizioni di sicurezza è un obbligo.

Fonte: repubblica napoli

SALERNO
Asl Salerno
I lavoratori dell’Asl di Salerno occupano la sede della direzione centrale di via Nitti.
A seguito di tre anni di trattativa sindacale e di un’occupazione serrata del palazzo di via Nizza, quattromila dipendenti aspettavano un aumento in busta paga di circa 80 euro al mese, frutto della distribuzione del fondo di 3 milioni di euro. Tale accordo, ottenuto grazie alla dura lotta vinta contro l’ex manager dell’Asl, Antonio Squillante, divenuta invece carta straccia ora che a prendere le redini del comando è il neo-commissario Antonio Postiglione. Il neo-commissario ha raggiunto la sede dell’occupazione cercando un accordo di mediazione, ma la situazione tarda a trovare una soluzione.

Fonti: corriere del mezzogiorno, tvoggisalerno, ottopagine

AVELLINO
Tecnoservice
Sciopero ad oltranza tra i reparti dell’ospedale Moscati, da parte dei lavoratori della ditta Tecnoservice a causa del mancato pagamento degli stipendi delle ultime 8 mensilità. Lo sciopero iniziato con un’adesione da parte del 78% dei dipendenti, ha subito poi una ridimensione nei numeri a causa delle continue minacce ricevuta dal coordinatore della Tecnoservice. Come dichiara il segretario generale della UGL “Il signor Cosimo Conte sta contattando telefonicamente, via sms e sui gruppi social i lavoratori invitandoli a soprassedere dallo sciopero e minacciandoli per il futuro”. Inoltre lo scorso venerdì i lavoratori della Tecnoservice i lavoratori si sono organizzati in presidio davanti all’ingresso principale dell’ospedale Moscati di Avellino facendo ache irruzione alla kermesse che si stava tenendo al corso Vittorio Emanuele per parlare direttamente con la deputazione regionale e nazionale irpina presente.

Fonti: ilciriaco, irpinianews

Rete Camere Popolari del Lavoro