[Padova] Presidio davanti al magazzino Despar di Mestrino

Ieri mattina dalle nove si è svolto un presidio con rallentamento dei camion presso il magazzino Aspiag-Despar (l'azienda che gestisce in Nord Est Italia i marchi Despar, Interspar ed Eurospar) di Mestrino.

La presenza di numerosi solidali (lavoratori dei corrieri della logistica e dipendenti della stessa cooperativa presso altri magazzini ) ha reso il presidio consistente e determinato ad affermare con forza il rifiuto del rinnovato attacco dell'azienda committente e della cooperativa appaltante alla salute e all' organizzazione nel posto di lavoro.

Da molto tempo Aspiag-Despar, assieme alle cooperative che ne gestiscono i magazzini, attua la propria crociata contro chi tra i suoi dipendenti si dimostra più attivo nella lotta per migliori condizioni di lavoro. Basti ricordare la serie di licenziamenti politici avvenuti a partire dal 2013 al magazzino Despar dell'interporto di Padova, o alla vicenda che ha coinvolto gli stessi lavoratori di Mestrino soltanto un anno fa, quando un repentino cambio di appalto minacciava di escludere una buona parte dei lavoratori della cooperativa uscente Mestieri&Mestrieri per sostituirli con alcuni della cooperativa entrante, escludendo i più attivi. Già allora si erano dimostrati determinati bloccando il magazzino per sei giorni e ottenendo infine un accordo siglato da Filt-Cgil, Aspiag-Despar e la nuova cooperativa MG che prevedeva la riassunzione presso la nuova cooperativa di tutti i lavoratori che operavano nella coop uscente, mantenendo scatti di anzianità ed inquadramenti, mentre 22 esclusi della nuova cooperativa entrante hanno accettato volontariamente una buonuscita. L'accordo sembrava rappresentare il “lieto fine” di un percorso di lotta ma non è stato rispettato, escludendo in seguito alcuni lavoratori tra cui due delegati.

Anzi, l'azienda non ha mollato la presa, aumentando i livelli di produttività richiesti (passando dai 90 colli fino al 2007 ai 150 attuali) e facendo diventare quello che doveva essere il livello necessario per ottenere il premio produttività, un minimo per evitare una contestazione disciplinare. Questo ha esacerbato i danni alla salute provocati da quello che è già un lavoro durissimo specialmente per chi lavora nel settore logististico da diversi anni.

Per aumentare la pressione sui lavoratori più “anziani” e più rivendicativi, la cooperativa fa sempre maggior ricorso a lavoratori esterni con contratti a tempo determinato. Da quello che abbiamo saputo, si tratta inoltre di lavoratori in condizioni di estrema ricattabilità, che accettano più facilmente ritmi di lavoro insostenibili sia per avere una maggiorazione del salario sia per aumentare le proprie possibilità di essere riconfermati.
Inoltre le numerosissime (più di 300!) contestazioni disciplinari per motivi di produttività o pretestuosi, come una pausa troppo lunga, accompagnate da sospensioni e multe non fanno che confermare l'impressione che si sia arrivati ad un punto cruciale per la lotta alla Despar.

La nuova mobilitazione che ha seguito la delusione del post accordo, questa volta organizzata da ADL Cobas, rappresenta con la sua determinazione una spina nel fianco dell'azienda, che ieri ha deciso di inviare un reparto di carabinieri in assetto antisommossa per sgomberare il presidio.
Quello che abbiamo visto e percepito ieri prima dell'intervento delle forze dell'ordine è una forte compattezza e solidarietà tra lavoratori che di sicuro non può essere scalfita nè dalla violenza esplicita dell'attacco di ieri, nè da quella strisciante che viene condotta quotidianamente all'interno dei magazzini.

Se toccano uno, toccano tutti!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato di ADL Cobas.

Aspiag/Despar ordina e la polizia esegue! Grave intervento di un reparto dei carabinieri al presidio dei lavoratori davanti al magazzino a Mestrino

Una grande giornata di lotta oggi con protagonisti i lavoratori della logistica. Hanno risposto in tantissimi all’ appello lanciato da Adl Cobas e dai lavoratori del magazzino Aspiag di Mestrino.

Uno sciopero proclamato per l’ intera giornata in tutti i magazzini dove è presente la cooperativa Mg Service, e che ha visto dalle 9 della mattina un presidio informativo davanti ai cancelli con un rallentamento dei camion, interventi dal megafono e discussione con i lavoratori presenti.

Una vertenza partita diversi mesi fa dopo il passaggio ad una nuova cooperativa, la Mg Service, e le promesse non mantenute ai lavoratori da parte del sindacato presente in quel momento.

Così dopo l’iscrizione di molti lavoratori ad Adl Cobas si è cominciato da subito a chiedere l’applicazione dei minimi contrattuali e alcuni dei punti già ottenuti in tantissimi magazzini della logistica: applicazione degli aumenti contrattuali risalenti a giugno del 2013 e ottobre 2014; l’apertura di un tavolo per una discussione seria sulla produttività e le conseguenze di determinati ritmi sulla salute dei lavoratori. In particolare si proponeva di abbassare a 120 colli orari la soglia per il premio (attualmente è a 145), ma soprattutto che non ci siano conseguenze sul piano disciplinare per chi non raggiunge la media prestabilita ; applicazione degli istituti contrattuali al 100% a prescindere dalle ore lavorare; applicazione del ticket restaurant; integrazione al 100% per la carenza malattia ed infortunio.

Sulle richieste, formulate in forma graduale e processuale, la cooperativa Mg, spalleggiata da Aspiag, ha sempre risposto di no, ergendo un muro invalicabile come già era successo in Aspiag a Padova.

E’ stato sin da subito chiaro l’ intento di Aspiag e di MG di far fuori alcuni lavoratori perché si erano iscritti a ADL Cobas. Questo si è palesato con l’ invio di più di 300 contestazioni disciplinari, in due mesi, più di 40 giorni complessivi di sospensioni per una decina di lavoratori e altrettante multe sulla paga. Un tentativo di piegare con il terrore chi ha osato andare a chiedere quello che in tanti magazzini dello stesso settore è già stato ottenuto da tempo.

Ma oggi l’ unità dei lavoratori ha mostrato la determinazione e la voglia di andare sino in fondo su queste questioni, consci del fatto che è in atto una battaglia dura ma che si vuole portare avanti. Importantissima la presenza di lavoratori provenienti dagli altri magazzini che hanno assunto la vertenza Aspiag come la vertenza di tutti, ma molto importante anche il fatto che ad una certa ora della mattinatasi sono uniti al presidio quindici tra lavoratori e disoccupati, per lo più migranti che avevano appena respinto uno sfratto e che, giustamente hanno ritenuto doveroso essere presenti al presidio in Aspiag per unificare la loro lotta con quella dei facchini, anche perché molti di loro erano loro stessi facchinio o ex facchini.

Oggi abbiamo visto bene come intende portare avanti le vertenze sindacali Aspiag e MG: facendo arrivare dapprima alcune decine di lavoratori di Mg provenienti da altri magazzini, ( si chiama crumiraggio organizzato) in modo da sostituire gli scioperanti (un chiaro atteggiamento antisindacale) e l’ invio a metà giornata di un reparto di trenta carabinieri in tenuta antisommossa, per allontanare i lavoratori e smantellare il presidio.

Anche in questo caso però gli spintoni con gli scudi dei carabinieri non sono riusciti a fermare la solidarietà messa oggi in campo. I lavoratori si sono subito ricompattanti e continuato il presidio, trovandosi poi in assemblea per fare le valutazioni sulla giornata e decidere nuove iniziative di lotta, non prima di aver denunciato la poca “trasparenza” rispetto alle decine di lavoratori indiani utilizzati dalla cooperativa e sulla questione della produttività, non avendo mai avuto la cooperativa il coraggio di rendere pubbliche le medie di tutti i lavoratori.

Dopo ben 6 ore di presidio i lavoratori hanno poi deciso di sciogliersi non prima di aver promesso un ritorno davanti ai cancelli chiamando lo sciopero generale della logistica a Padova nel caso in cui non ci sia una risoluzione positiva della vertenza.

TOCCA UNO TOCCA TUTTI! LA LOTTA CONTINUA!

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