[Caserta] Ebay e Mise... Le vittorie politiche e vertenziali della lotta all’Ericsson

Il 19 Febbraio non sarà più scadenza perentoria per la conclusione del confronto che ha visto chiamati in causa azienda e sindacati, per la cessione del ramo aziendale della Ericsson di Marcianise alla multinazionale americana Jabil.

Il governo, dopo l’incontro avvenuto al MISE lo scorso Lunedì ha deciso di “congelare” per il momento la procedura di passaggio del sito aziendale, con data da ridefinire, invitando le parti aziendali chiamate in causa, ad una miglior esplicitazione dei rispettivi piani aziendali.
Questa è stata la prima vittoria ottenuta dalle lavoratrici e dai lavoratori della Ericsson, i quali, dopo un primo momento di sciopero spontaneo, hanno organizzato intense giornate di lotta sia nel casertano, tra le vie della città e fuori lo stabilimento, sia presso la sede romana dell’Ericsson. Lo scorso Lunedì circa 350 operai sono andati a presidiare la sede del MISE.

La testa del corteo ha visto sfilare le operaie dello stabilimento, le quali hanno voluto con questo gesto sottolineare la pesantezza del ricatto lavorativo alle quali hanno dovuto far fronte soprattutto negli ultimi mesi. Da un lato le spinte da parte dell’azienda ad una uscita volontaria, dall’altro la pressione di dover assolvere ad un ruolo parentale e di cura familiare che inevitabilmente ad oggi è ancora quasi esclusivamente a carico delle donne. Questa condizione, quella di essere semplicemente delle lavoratrici-donne, le ha rese un soggetto perfetto su cui l’azienda ha potuto facilmente fare mobbing per aumentare ancora di più il numero di “licenziamenti volontari”.
"Non è un caso che lo stabilimento di Marcianise ha visto più volte il turno notturno coperto per la maggior parte da operaie, nonostante esse rappresentino solo il 30% dell’intero corpo dipendenti" – ha dichiarato una lavoratrice.

La protesta, dunque, è riuscita a far emergere e rafforzare anche una certa consapevolezza di genere tra le lavoratrici, le quali, ancora molto determinate, saranno ricevute in Parlamento il prossimo Giovedì e cercheranno di smuovere un po’ le istituzioni per intervenire su questa vertenza.
Ma la giornata al MISE di Roma è stata caratterizzata anche dalla solidarietà espressa dalle RSU dei lavoratori dello stabilimento Ericsson di via Anagnina. Il sito romano è stato presidiato simbolicamente ai cancelli la scorsa settimana dai lavoratori casertani con l’intento non solo di raggiungere i piani alti aziendali, ma anche di ricomporre la propria classe che l’azienda svedese ha invece tentato di frammentare dislocando in aree geografiche differenti i diversi rami aziendali.

Nonostante la difficile situazione, le lavoratrici non hanno mancato di inventiva ed umorismo. Qualche giorno fa, infatti, è stata fatta girare un’inserzione provocatoria pubblicata su eBay, noto sito di vendita on-line, che recitava: “Ericsson Marcianise: Vendesi 435 lavoratori altamente specializzati, no perditempo no Jabil”, cercando di denunciare con questo gesto anche l’atteggiamento dell’azienda acquirente, la Jabil, che non è certo novellina in questo gioco di acquisti di rami aziendali. La Jabil, inoltre, si appresta a questa nuova acquisizione pur tenendo circa 600 dipendenti in cassa integrazione straordinaria da quasi 9 anni, e nonostante il fatto che solo 2 mesi fa abbia fatto rientrare la dichiarazione di 380 esuberi in seguito alla rinuncia di parte dei benefits della contrattazione di secondo livello dai suoi dipendenti. Insomma, un buon esempio di come il capitale sia disposto a spremere i suoi operai e a distruggere diritti guadagnati dalla classe operaia come e quando vuole, utilizzando come arma il ricatto lavorativo.
Dinanzi a questo scenario, i/le dipendenti della Ericsson hanno deciso di non sciogliere lo stato di mobilitazione, mantenendo uno sciopero con turnazione per i diversi reparti di produzione, in attesa del prossimo incontro presso la Confindustria di Caserta fissato per il prossimo Venerdì.

Fonti:
Casertanews
Corriere del Mezzogiorno

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