Il governo Renzi in equilibrio sul filo del... manganello. Cosa è successo oggi a Brescia

Stamattina 3 novembre c'è stata l'ennesima passerella di Renzi. Questa volta è toccato a Brescia vedere il volto "simpatico" del "caro" premier. Il Presidente del Consiglio è stato invitato dagli industriali locali alla loro assemblea annuale che si tiene  all’interno dell’azienda “Palazzoli”.

Per preparare al meglio l'accoglienza e non rovinare la visita con il rumore del loro lavoro e la loro stessa presenza, gli operai sono stati messi in ferie forzate, ovviamente scalate dal monte ore totale, per cui gli operai si troveranno una giornata di ferie in meno a loro disposizione a fine mese.​...

Ma anche a Brescia Renzi ha trovato chi ha tentato di rovinargli la festa... Ci sono stati ben due appuntamenti lanciati nella città: un presidio della FIOM e di altre realtà fuori alla fabbrica e un corteo del movimento antagonista bresciano. In realtà nel corso della mattinata i due presidi hanno interagito per cercare di disturbare il più possibile la visita del premieri.

Ma andiamo ai fatti. Dopo aver sfilato per le strade della città, il corteo di studenti e centri sociali, forte di circa 400 persone, ha raggiunto l'azienda Palazzoli e ha provato a bloccare l'ingresso della tangenziale per ostacolare l'uscita di Renzi. Qui è stato caricato dalla polizia, ma ha resistito determinato. Dopo diverse cariche il corteo è tornato verso il presidio della FIOM e ha invitato i lavoratori a partecipare al blocco.

E qui è successa una bella cosa: molti lavoratori hanno deciso di seguire il corteo, nonostante ci fossero state già le cariche e nonostante il loro sindacato di riferimento fosse fermo ai cancelli, per tentare nuovamente il blocco della tangenziale. La polizia blocca la strada con diverse camionette, ma ormai è stato dato ancora una volta il segnale di un'unità possibile fra segmenti diversi della classe.

Alle 11:50 giunge la notizia che Renzi ha frettolosamente lasciato la città per evitare altre contestazioni. D'altra parte se le merita tutte, visto che ha appena detto che intende continuare a massacrare il lavoro e a fare pagare la crisi - con la legge di stabilità - a chi già la paga da anni. Per questo gli industriali gli allisciano il pelo: ecco quanto detto da Squinzi: ''Lei si è assunto il pesante fardello di far uscire l'Italia dalle secche di regole e culture sorpassate che sappiamo ci condurrebbero a un lento ma inarrestabile declino''.

Mentre il corteo di Brescia continua verso il centro della città, i media stanno cercando di criminalizzare quest'ennesima giornata di lotta, rappresentando come una guerriglia quella che è stata una sacrosanta contestazione. Lo fanno per spaventare i lavoratori, per impedire che solidarizzino con studenti, precari etc. Ma questa volta la mossa non gli riuscirà. Facciamo circolare la verità!

Qui una diretta completa della giornata


Renzi  

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