L’opposizione al Governo ed alla riforma del lavoro continua a crescere

L’opposizione al Governo ed alla riforma del lavoro continua a crescere. Nonostante essa venga rappresentata dai media principali come un qualcosa di frammentato ed isolato, tanto la giornata di ieri quanto quella di oggi si stanno caratterizzando per le prese di posizione di studenti, lavoratori e disoccupati in diverse città.

Protagonista indiscusso della giornata è stato il corteo FIOM che ha attraversato come un fiume in piena Torino,nel giorno dello sciopero generale dei metalmeccanici piemontesi: almeno diecimila lavoratrici e lavoratori sono partiti dalla stazione Porta Susa per confluire in Piazza Castello, sede del vertice dei ministri del lavoro dei paesi del “Consiglio Europeo”.  Un secondo corteo, quello degli studenti e dei movimenti di lotta cittadini, scesi in strada contro la riforma della scuola e contro il vertice europeo dei Ministri del Lavoro, con al suo interno lo spezzone dei facchini del CAAT (mercati generali) protagonisti anche ieri di una tragica e intensa giornata di lotta, si è incrociato a quello degli operai metalmeccanici per ricongiugersi insieme nella piazza conclusiva.

Giunti in piazza Castello, i manifestanti hanno rimosso le transenne che ostruivano la strada verso il Teatro Regio. La celere ha risposto immediatamente con un fitto lancio di lacrimogeni (molti ad altezza uomo), il fermo di 5 manifestanti e tre cariche piuttosto pesanti. Alla violenza della Polizia è seguita quella mediatica: i maggiori quotidiani provano ad attribuire le cariche a “pochi facinorosi” che hanno coinvolto l’intero corteo  (una versione avallata purtroppo dallo stesso Landini, che si rivolgeva dal palco ad una piazza che, in realtà, unita resisteva alla provocazioni della celere, senza troppo badare a discorsi di questo tipo), tentando di dividere i fronti della protesta, quando appare evidente l’unità di fondo di queste giornate, rivolte al Jobs Act ed a ciò che esso rappresenta in termini di politiche del lavoro, precarietà e riforme del sistema formativo.

Il video di uno dei fermi

A Livorno, i lavoratori della TRW hanno manifestato contro la Confindustria irrompendo all’interno della sede locale del sindacato padronaleGià ieri gli operai avevano de facto occupato lo stabilimento (lasciandovi a presidio il solo direttore, rimasto chiuso dentro) per protestare contro il rischio, più che concreto di una serie incombente di licenziamenti di massa.

Questo il messaggio diramato oggi dal : “URGENTE! ANDATE TUTT* E SUBITO in via Roma davanti alla sede Confindustria a portare solidarietà ai 400 lavoratori TRW in presidio dopo che i vertici dell'azienda hanno annunciato la chiusura, CHE POCHI MINUTI FA HANNO SFONDATO E OCCUPATO LA SEDE DI CONFINDUSTRIA!!! Dirigenza barricata dentro. Si sfoga la rabbia dei lavoratori! i padroni tremano e si danno alla fuga”

A Terni si è svolto il corteo in concomitanza con lo sciopero generale regionale. La mobilitazione ruota intorno alla vicenda delle Acciaierie (AST), ed è stata indetta in risposta alla volontà della proprietà (Thyssenkrupp) di mettere in mobilità 537 lavoratori. Intorno alla protesta operaia (cui partecipano oggi tutti i sindacati) si è raccolta tutta la città. Al termine del corteo, durante il comizio, tanto Angeletti quanto la Camusso sono stati fischiati sonoramente dalla folla…

A Roma, in questo momento, i lavoratori della Meridiana stanno presidiando il ministero del lavoro, contro il rischio di oltre mille licenziamenti. Anche in questo caso la rabbia dei lavoratori si è fatta sentire e non son mancati momenti di tensione con i reparti di polizia all'ingresso che proteggevano l'ingresso dei dirigenti dell'azienda. I lavoratori, dopo averli inseguiti, gli hanno in coro ricordato che gli avrebbero “aspettati fuori” se non trovavano soluzioni adeguate.

A Palermo, come , la protesta si è rivolta contro il partito di governo. Un corteo di circa 500 disoccupati e studenti ha bersagliato la sede del PD con lanci di monetine, fumogeni e uova.
Sembra, in sostanza, che anche oggi i tanti momenti della lotta lascino intravedere l’emergere di un fronte comune di opposizione al governo, tutto incentrato intorno ai temi del lavoro!

Renzi   Jobs Act   Art.18