[Bologna] Licenziamento per 12 facchini della Con.Or. Sciopero e blocchi

Riportiamo di seguito da infoaut.org il racconto della giornata di lotta e sciopero di Martedì 1 Luglio su un nuovo fronte apertosi nella logistica, allo stabilimento ortofrutticolo Con.Or. di Bologna. In calce una corrispondenza dal presidio e il comunicato del SiCobas di Bologna.

Due giorni intensi e carichi di lotta davanti ai cancelli della Con.Or. azienda legata al Caab, che si occupa di distribuzione agro-alimentare nella città di Bologna, che ha visto nuovamente scendere in campo la determinazione e rabbia dei facchini contro 12 licenziamenti previsti durante il cambio d'appalto della cooperativa che gestisce il magazzino.

Un azienda che non era rimasta intoccata dalle lotte dei facchini: i primi scioperi, fatti tempo fa riuscirono a strappare alla cooperativa uscente grandi miglioramenti sia in termini salariali che sulle condizioni di lavoro interne ai magazzini.

Le novità rispetto ad allora sono il cambiamento che la Con.Or ha previsto nella gestione del lavoro interno, ribadendo l'appalto per la cooperativa che dovrebbe occuparsi del magazzino, per cui la vincitrice, Alice - cooperativa legata a Uni-Log - , avrebbe predisposto un taglio del personale, senza apparenti motivazioni, che siano di natura prettamente produttiva che di eventuali note di demerito o disciplinari. Una gravissima operazione che contravviene allo stesso accordo proposto in precedenza da Alice in cui i padroni si impegnavano a non toccare i posti di lavoro nel cambio appalto.
Il caso che rende la questione ancor più accesa viene sottolineata proprio dal carattere tutto politico di questi licenziamenti - di cui 3 sono delegati S.I.Cobas e gli altri tesserati.

Una notizia, quella dei licenziamenti, a cui il sindacato dei lavoratori era tenuto completamente allo scuro, dopo che inizialmente si manifestava da parte dell'azienda la volontà di mantenere tutti i lavoratori al loro posto. Una posizione solo di facciata evidentemente, a cui i lavoratori hanno subito risposto con uno sciopero spontaneo partito lunedì mattina dalle 10. Una giornata lunga e carica di lotta e determinazione, con numerosi blocchi di camion che sarebbero dovuti partire carichi di prodotti per distribuirli nelle varie mense o mercati in giro per la città. Una giornata conclusasi la sera con un assemblea, dopo qualche tentativo di aprire una trattativa con il dirigente dell'azienda, che dando spazi insoddisfacenti di contrattazione, ha rilanciato su Martedì come nuova giornata di blocco e lotta davanti ai cancelli dalla Con.Or.

Già dalle 8.00 della mattina infatti, diversi lavoratori hanno iniziato a radunarsi in picchetto davanti all'azienda, per iniziare a dare il via ai blocchi. Mentre il picchetto si ingrossava, le due camionette di polizia, già presenti prima dell'arrivo dei lavoratori, iniziavano ad animarsi e ad organizzarsi, ancora una volta per assicurare che i profitti dei padroni - che siano marchiati lega coop o meno non ha alcuna importanza - rimangano intoccati. All'arrivo dei primi camion e dei conseguenziali blocchi, attorno alle 9:30, la risposta della celere è stata subito quella della repressione immediata per rimuovere i blocchi che si creavano.

Dopo qualche momento sia di tensione che di stallo, ai margini del cancello dell'azienda in cui parte del presidio era confinato e costretto da un cordone di polizia, all'arrivo di altri lavoratori solidali e studenti, si è continuato a portare avanti i blocchi. Qualche tafferuglio, e vari focolai di tensione si sono verificati in tutto l'arco della mattinata, a cui sono seguiti anche vari feriti, sette in tutto, medicati dalle ambulanze accorse su chiamata dei manifestanti.
Verso le 11:30, un facchino preso dalla rabbia per i soprusi vissuti dentro e ora fuori il magazzino, si è infilato sotto ad un camion impedendogli muoversi. Nonostante la situazione delicata, il facchino è stato brutalmente trascinato fuori, mentre all'esterno la polizia accennava a caricare il picchetto e i compagni che tentavano di raggiungerlo. Dopo il fermo e l'identificazione di quest'ultimo si è arrivati ad una trattativa con l'azienda e il titolare che hanno ceduto un tavolo di trattative con i lavoratori e il sindacato per giovedì prossimo. L'assemblea conclusiva ha poi sciolto il picchetto in vista del tavolo di giovedì.

Una giornata ricca di lotta che ha dimostrato ancora una volta come la rabbia dei facchini in lotta possa esplodere da un momento all'altro senza farsi intimidire dalle forme repressive della polizia ne tanto meno dai dispositivi di controllo che si possono mettere in campo all'interno dei magazzini. Una giornata che nonostante si sia chiusa con un primo tavolo fissato, non chiude di certo qua il percorso per i diritti e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, che continua e si espande. Al picchetto, alla lotta!

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- Ascolta la corrispondenza dal picchetto di radiondadurto

di seguito il comunicato del SiCobas Bologna
E’ iniziato questa mattina alle 8 lo sciopero alla Con.or Srl di Via delle Viti 5 Bologna, società del settore ortofrutticolo.
Dal primo luglio la gestione dell’appalto passerà dalle cooperative CO.FA.MO e Logica.Mente alla cooperativa Alice (cooperative tutte aderenti alla Legacoop).
Come in tutti i cambi di appalto che si rispettino la subentrante e la committente cercano di spazzare via quanto conquistato con l’unione tra i lavoratori e la sindacalizzazione degli stessi.

Proprio un mese fa il S.I. Cobas aveva siglato un accordo di secondo livello con le cooperative uscenti strappando condizioni migliorative in termini di salario ottenendo per i lavoratori dell’appalto (in tutto 31, il 100% dei lavoratori) €5,29 di buoni pasto per giorno lavorato e malattia e infortunio pagati sempre al 100%.

Venuti a conoscenza del cambio appalto casualmente (senza essere avvisati con le consuete e regolari procedure) il giorno 26 il S.I. Cobas incontrava la Cooperativa Alice che aveva fatto intendere (con una comunicazione dello stesso giorno) che non ci sarebbero state difficoltà a far si che tutti i lavoratori venissero assunti e riconfermati a tempo pieno, a tempo indeterminato e con l’esplicita esclusione del periodo di prova.

Con una mossa a sorpresa, invece, la cooperativa il giorno seguente chiamava singolarmente i lavoratori presso i propri uffici (eccetto gli RSA e gli operai più in vista sindacalmente) per proporre contratti di lavoro in cui era previsto il periodo di prova.

In sintesi: la Cooperativa Alice si rimangia la parola data e afferma di volere assumere su 31 lavoratori solo una ventina (e di non volere assolutamente assumere i nostri delegati).

Per queste ragioni i lavoratori, sostenuti dal S.I. Cobas, dai lavoratori provenienti dagli altri magazzini di Bologna e diversi solidali da questa mattina e fino alle 16 hanno picchettato i cancelli impedendo il carico e lo scarico delle merci.

Dopo l’intervento della forza pubblica, più preoccupata che le insalate di cui erano pieni i camion andassero a male che del destino di 10 operai senza più un posto di lavoro, intelligentemente l’assemblea dei lavoratori ha deciso, solo per oggi, di rimuovere i blocchi e ultimare la giornata di lavoro con la promessa che i giorni seguenti saranno difficili per Alice nel caso non saltino fuori garanzie di mantenimento del posto di lavoro per tutti i lavoratori dell’appalto.

Invitiamo lavoratori e sostenitori a raccogliere la chiamata per le prossime iniziative di lotta… che è appena cominciata!

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