[Roma-Est] OVVIO (che) lo sciopero continua!

Dalla mattina di sabato 28 giugno, le lavoratrici ed i lavoratori di OVVIO sono tornati di nuovo in presidio alle porte del punto vendita di Roma-Est per protestare contro il mancato pagamento degli ultimi stipendi e le pessime condizioni di lavoro che son costretti a subire. Armati di megafoni e volantini presidiano l'ampio ingresso del negozio, sollecitando i clienti a non acquistare le merci, tanto scadenti quanto costose, esposte all'intento.
OVVIO è una società presente anche a Vicenza e Pordenone, attiva da circa otto anni nel settore del commercio di mobili ed articoli per la casa. Il punto vendita di Roma, esteso oltre i 5.000 metri quadri, offre oggi lavoro a meno di venti lavoratori: lavoro sotto organico, dunque, e totalmente gratuito, stando ai fatti degli ultimi mesi!

L'intero personale, composto a maggioranza da giovani donne, da 8 anni si reca tutte le mattine a lavoro in una delle strutture commerciali più grandi d'Europa, a ridosso del quartiere fantasma di Ponte di Nona e distante diversi Km dalla capitale. In questi anni, pezzo dopo pezzo, l'azienda ha tolto loro ogni concessione ed ogni diritto, fino ad arrivare a toccare anche il salario!

Anche i poli del consumo per eccellenza, dunque, risentono del calo generale della domanda al consumo. Al di là dell'immaginario sociologico, ogni centro commerciale rappresenta un vasto addensamento di forza lavoro sfruttata e sottopagata, camuffata sotto l'immagine armoniosa di un centro nato per soddisfare ogni esigenza e desiderio del proletariato smarrito nelle ore e i giorni di non-lavoro.
Al suo interno, tutto è concesso ai padroni!
Lavoratori a nero, licenziamenti ingiustificati, tagli improvvisi al salario, azzeramento delle pause nei festivi, turni inumani e tanto altro. Sono solo alcune delle forme in cui si manifesta qui lo sfruttamento.

Da anni, qui a Roma, la Flaica Cub sostiene ed organizza le lotte dei lavoratori dello shopping nelle maggiori strutture commerciali della città. La lotta dei lavoratori OVVIO, però, è riuscita più di tutte nel tentativo di generalizzare la propria condizione a quella dei migliaia di dipendenti presenti nella mega struttura di cemento ed acciaio. Una lotta che si è presto interfacciata alle altre piccole o grandi vertenze in corso, riuscendo in alcuni casi a mettere in piedi iniziative di mobilitazione di un certo impatto ed alquanto inusuali in questi spazi.

Il caso emblematico è stato il corteo interno nella mattina del 3 maggio, che ha visto coinvolti, assieme al personale di OVVIO, anche le decine di lavoratori e lavoratrici del gruppo Brek-Cibis, cui fanno capo 7 strutture di ristorazione all'interno del centro commerciale (per approfondire clicca qui).
Anche la solidarietà di quanti possono ancora dormire sonni tranquilli non è certo mancata. Ogni mattina, infatti, i lavoratori e le lavoratrici di OVVIO ricevono sostegno e solidarietà attiva da parte di decine di giovani commessi, cassieri e magazzinieri egualmente sfruttati ed alienati dai tempi e gli spazi delle "cattedrali del consumo".
La determinazione e l'unione tra i lavoratori di OVVIO, pur non avendo ancora ottenuto una risposta soddisfacente da parte dell'azienda, ha avuto sinora il merito di far emergere e sollevare a gran voce i disagi quotidiani e le forme di sfruttamento di quanti lavorano in queste mega strutture commerciali.

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