Chi ha paura del lupo cattivo? Storie di (stra)ordinaria repressione contro i Precari Bros

Giovedì scorso la Procura della Repubblica ha disposto 10 arresti domiciliari e 15 obblighi di dimora per 25 disoccupati del movimento napoletano dei Precari Bros.
Fin qui niente – purtroppo – di nuovo  sotto al sole, non è la prima volta che la repressione si abbatte con violenza su chi lotta per il lavoro, per i diritti sociali, per la casa.

Ma qualcosa di relativamente nuovo e particolarmente grave in questi provvedimenti cautelari c’è. È il tentativo, già messo in atto un paio di anni fa, di far passare gli attivisti e i militanti per “delinquenti comuni”, cercando di spogliare i loro gesti e le loro richieste di qualsiasi connotato politico e sociale, così organizzarsi con altri per rivendicare i propri diritti diventa “associazione a delinquere”, provare ad ottenere sussidi e contributi per chi non riesce a trovare lavoro equivale all’”estorsione”.

Queste sono infatti le accuse imputate ai Precari Bros. Il tentativo è quello di separarli dal presunto corpo vivo (e sano!) della società, distinguere i buoni - che sanno aspettare pazientemente ciò che viene eventualmente loro concesso -, dai cattivi – che pretendono di prendere da sé ciò che gli spetta di diritto, di reclamarlo a gran voce.

Difendere i propri diritti non può essere reato! Solidarietà ai Precari Bros

LUNEDì 17 FEBBRAIO CONFERENZA STAMPA h 9:30 PRESSO IL CENTRO DIREZIONALE DI NAPOLI (lato tribunale)

SABATO 22 FEBBRAIO CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE


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