[Firenze] Sciopero e presidio dei lavoratori dei servizi esternalizzati: che succede a ogni cambio appalto?

Lunedì 13 gennaio, i lavoratori in appalto del Comune di Firenze presidiano Palazzo Vecchio, per impedire un ulteriore peggioramento delle loro condizioni contrattuali.

Per capire come stanno le cose è necessaria una premessa.

Ogni 4 anni (quando va bene, altrimenti anche meno), i lavoratori impiegati in servizi (anche strutturali) che gli enti pubblici hanno deciso di esternalizzare (ad es: front office, portierato, pulizie) tremano.

Ogni 4 anni, i lavoratori in appalto sono costretti, nelle migliori delle ipotesi, a cambiare ditta e quindi padrone (con cui dovranno ristabilire le dovute relazioni), a cambiare divise e buste paga (sempre impostate in modo diverso e di difficile comprensione), a cambiare probabilmente turnazione o fascia oraria/sede di lavoro, a “ritirare” il TFR poiché si conclude un rapporto di lavoro (ovviamente se le ditte hanno versato i contributi!). ma non solo..

A ogni cambio appalto, i lavoratori tremano perché si ridefiniscono in toto le loro condizioni di lavoro in stanze a cui, il più delle volte, non hanno accesso.

A ogni cambio appalto, infatti, le amministrazioni pubbliche provano sistematicamente ad abbassare i costi dei servizi esternalizzati, il che si traduce automaticamente in una riduzione delle ore di lavoro o in un peggioramento delle condizioni contrattuali.

Nel capitolato d’appalto, documento in cui l’amministrazione “mette a gara il servizio” definendone nel dettaglio i requisiti per l’assegnazione, è contenuto il destino di questi lavoratori. È qui che le amministrazioni devono indicare il numero di ore del servizio, il Ccnl e il personale di riferimento, in poche parole è qui che diventa fondamentale la cosiddetta “clausola sociale” che garantisce i lavoratori da tagli e peggioramenti contrattuali, altrimenti le ditte/cooperative che verranno avranno la libertà di assumere ex novo e alle loro condizioni.

Torniamo al caso specifico:

Il Comune di Firenze ha da tempo deciso di esternalizzare la gestione delle Biblioteche e Archivi comunali e nel nuovo capitolato d'appalto, non solo, non ha previsto come Ccnl di riferimento quello di Federculture, ma ha abbassato il costo orario da 22,94 a 22 euro, lasciando la alla prossima cooperativa la discrezionalità di applicare un Ccnl peggiore (Commercio, Multiservizi, Cooperative sociali).

C’è solo un ostacolo a questo progetto: i lavoratori! che oggi sono in sciopero e presidio e continueranno a dare battaglia per non perdere ulteriormente dignità, salario e diritti!

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Qui altre info:
- IlsitodiFirenze
- Usb Firenze
- Foto dal presidio -
- il volantino del Cobas

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SCIOPERIAMO! PERCHÉ?

A rischio i nostri posti di lavoro e la qualità dell’offerta culturale in Città.

VI ASPETTIAMO ALLE 15.00 SOTTO PALAZZO VECCHIO
I LA VORATORI DELLE BIBLIOTECHE: OBLATE, PALAGIO, BIBLIOTECANOVA, VILLA BANDINI, PIETRO THOUAR, BUONARROTI, MARIO LUZI, PIERACCIONI E DELL' ARCHIVIO STORICO FIORENTINO

• L’Amministrazione comunale ha reso pubblico il nuovo bando di gara per l’appalto dei servizi bibliotecari del comune di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa.
• Il nuovo bando, nonostante le reiterate richieste dei lavoratori, NON include né il diritto alla conservazione del posto di lavoro (clausola sociale), né il mantenimento delle attuali condizioni economiche e normative di chi è già impiegato nell’appalto.
• Riteniamo che si tratti di una scelta politica ed è per questo che, nell’esprimere forte preoccupazione per un cambio di appalto che si profila totalmente “al buio”, intendiamo denunciare con forza tale situazione invitando l’Amministrazione a rivedere la propria posizione.
• Siamo circa 70 persone che lavorano nella e per la Cultura, con contratti a basso reddito e che erogano servizi di grande rilievo per i cittadini.

Rete Camere Popolari del Lavoro