[CATALOGNA] Sciopero generale. Intervista ad una lavoratrice de Las Kellys

las kellys

Da questa notte in Catalogna è sciopero generale. La giornata di lotta, inizialmente indetta dal sindacato anarco-sindacalista CNT, è stata fatta propria da tutte le sigle sindacali cui si sono sommate diverse organizzazioni politiche e sociali, nonché collettivi di lavoratori e lavoratrici di tutto il paese.

Al momento i lavoratori stanno bloccando i porti di Barcellona e Tarragona. L’adesione è al 100% e i portuali continuano ad ostacolare il lavoro degli apparati repressivi inviati da Madrid. In sciopero e in piazza ci sono anche i “bomberos”, i pompieri che nella giornata di domenica, col sorriso stampato sul volto, hanno difeso coi loro corpi il diritto al voto di migliaia e migliaia di catalani e per questo si sono meritati i manganelli, i calci e i pugni della Guardia Civil.

A scioperare, però, non sono solo le figure che con sé portano un’enorme carica simbolica. Ci sono anche quelle e quelli che non appaiono sui quotidiani, che non “meritano” foto o reportage. Ne abbiamo intervistata una, Isabel, che da tempo è protagonista, insieme a tante colleghe, al movimento che si è autodenominato “Las Kellys”, vale a dire le lavoratrici delle pulizie che rassettano e puliscono le stanze dei grandi e piccoli alberghi in cui milioni di turisti trovano sistemazione per le loro vacanze.

 

Isabel, ci siamo conosciuti qualche mese fa quando vi contattammo affinché la vostra lotta e le vostre modalità organizzative potessero esser conosciute anche in Italia. Ad oggi qual è la situazione che si vive nella capitale catalana, Barcellona?

A Barcellona è dura. Siamo riuscite a bloccare due volte la firma del Contratto che vorrebbero applicare e col quale vogliono proteggere il loro “diritto” alle esternalizzazioni. Oggi siamo all’erta per evitare che ci provino una terza volta.

Gli avvenimenti degli ultimi giorni, il voto di domenica, la repressione del governo Rajoy. Come avete vissuto questi momenti?

La repressione di domenica l’abbiamo vissuta con paura. Personalmente sono andata a votare al referendum, anche se non tutte noi abbiamo espresso la stessa posizione. Tra Las Kellys ci sono lavoratrici per il “sì” e lavoratrici per il “no”. Per noi l’importante sarebbe stato poter votare senza violenza.

Come vi rapportate allo sciopero generale che è stato indetto in tutta la Catalogna per oggi, 3 ottobre?

Avevamo precedentemente chiesto uno sciopero del nostro settore ai sindacati CCOO e UGT (si tratta dei sindacati maggioritari, un po’ come i nostri confederali, NdA), ma ci hanno detto che non l’avrebbero indetto. Nel frattempo siamo riuscite a far rinviare la firma del contratto e oggi ci uniamo a questo sciopero perché vogliamo rivendicare i nostri diritti civili, ma anche quelli lavorativi: sì alla partecipazione popolare, anche nella negoziazione collettiva; no alla repressione. Oggi ci uniremo a diverse mobilitazioni, abbiamo una cassa di resistenza per affrontare gli scioperi. E poi andremo tutte insieme alla manifestazione delle 18.00 (la manifestazione unitaria che si terrà ai Giardini di Gràcia, a Barcellona, NdA).

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