[Argentina] Lear, lavoratori sospesi dall’azienda nel giorno del loro reintegro

Nella sezione Internazionale ripubblichiamo ancora dal blog di Semenella un articolo di aggiornamento su una vicenda che avevamo già seguito in passato: la vertenza dei lavoratori argentini della Lear che quest'estate, oltre a proseguire la loro lotta da "indomabili", avevano effettuato anche un'iniziativa di solidarietà nei confronti dei lavoratori Ikea di Piacenza.

“Divisi non siamo niente, tutti uniti si vincerà”, così cantava un’intensa canzone degli anni della contestazione, degli anni in cui il movimento dei lavoratori sapeva essere unito e forte.

E, nostalgia canaglia, torna in mente, pure se sono passati quarant’anni e se siamo dall’altra parte del mondo.
Precisamente siamo davanti ai cancelli della Lear, di nuovo. Di nuovo perché doveva concludersi ieri la battaglia dei lavoratori licenziati che sarebbero dovuti tornare al lavoro, dopo sette mesi di mobilitazione, 15 giornate di lotta solidale in tutto il paese, 22 feriti ed 80 arresti. Si sarebbe dovuta concludere “tutti uniti”, perché insieme non solo si lotta ma pure si vince.

E invece continua ancora la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici della Lear che, non a caso, si sono guadagnati, in questi mesi, il soprannome di “indomabili”

“Siamo coscienti di quello che significa questo passo per tutti i lavoratori, non solo della Lear e dello SMATA (sindacato del trasporto) ma di tutto il paese. Significa dimostrare che con la lotta decisa si possono fare passi avanti e distruggere i padroni più duri e le burocrazie più filopadronali. […] Per questo convochiamo alle 5 AM tutti i compagni e le compagne e le organizzazioni che durante questi sette lunghi mesi ci hanno accompagnato in ogni blocco del traffico, nelle mobilitazioni, partecipando al fondo per la lotta e nelle iniziative, […], perché siano con noi questa volta nel momento di entrare nuovamente a lavorare”.

 



Al comunicato ed all’appello dei lavoratori e delle lavoratrici della Lear hanno risposto circa 500 persone, tra sindacati, organizzazioni studentesche, intellettuali, lavoratori di Madygraf (ex Donnolley), Kraft, PepsiCo, e molti altri lavoratori. Erano presenti le organizzazioni per i diritti umani, i nipoti desaparecidos recuperati e le Madri di Plaza de Mayo.

Nonostante l’appoggio popolare l’azienda ha deciso di opporsi alla sentenza di reintegro ed ha annunciato che avrebbe fatto entrare i lavoratori uno alla volta per ratificargli una sospensione. In tutta risposta lavoratori e solidali hanno bloccato nuovamente il traffico sulla Panamericana.

Dopo tre ore di blocco della autostrada Panamericana i lavoratori e le lavoratrici hanno convocato un nuovo momento di mobilitazione per il prossimo Giovedì e stanno valutando possibili azioni anche per Mercoledì e Venerdì.

Rete Camere Popolari del Lavoro