[Marsiglia] Lavoratori del grande mulino del Mediterraneo rioccupano la fabbrica

Un centinaio di lavoratori del grande mulino del Mediterraneo hanno rioccupato la loro fabbrica, alle 6 di giovedì mattina. A rotazione, si alternano al presidio.

La mattina presto, gli operai fabbricanti di semola, con l'aiuto dei lavoratori di Marsiglia e del dipartimento hanno recuperato i loro strumenti di lavoro rientrando nella fabbrica da dove erano stati cacciati, all'inizio di settembre, da vigilantes pagati da Nutrixo, ex-padrone.

Un'azione che si è svolta senza violenza. Il mondo del lavoro ha risposto presente con il sindacato CGT: Centrale de Gardanne, Filpac, Fralib, il Port autonome, Air France, GCM, gli ospedalieri dell'ospedale Nord e di Valvert, i lavoratori di Carrefour Market, del supermercato Casinò de La Valentine, il Comitato dei disoccupati e pensionati di Istres, i lavoratori di Arkema, le attività postali e delle telecomunicazioni, l'unità locale della CGT dei quartieri Nord. Un fatto naturale per Serge Bodrero (Air France). “Abbiamo tutti le stesse rivendicazioni. Come loro, ci battiamo per salvare il nostro lavoro da Novembre 2013”
E come solo osar pensare l'assenza dei lavoratori Fralib, vittoriosi contro un'altra multinazionale, in questo paesaggio industriale rinsecchito. “Era obbligatorio essere qua”, dichiara Gérard Cazorla. “Ci hanno aiutato, ora tocca a noi. Se hanno bisogno di noi altrove, ci saremo sempre”. Quelli della Riparazioni navali ci sono passati anche loro, 501 giorni di lotta contro la liquidazione della loro attività. Noel Kouici non capisce come si voglia chiudere una fabbrica di farina e di semola. Un patrimonio industriale entrato nella storia nel 1860 e che produce quotidianamente 500 tonnellate di farina e altrettante di semola.


Una rioccupazione senza violenza
Condannati a morte quando il gruppo Nutrixo ha comprato i Grands Moulins Maurel da Panzani nel 2008 fermando, tre anni dopo, la produzione di farina e chiudendo il suo contratto di cinque anni con Panzani per la produzione di 55.000 tonnellate all'anno di semola prima di dare il colpo finale: la chiusura del sito della Valentine alla fine di Novembre del 2013.
A partire da questa data, gli operai occupano la loro fabbrica per proteggerla dallo smantellamento col sostegno della CGT. Edouard Pagni (rappresentante CGT del personale) esprime la sua riconoscenza: “Siamo entrati tranquillamente. Abbiamo ripreso la fabbrica senza grida e senza scontri. Nutrixo ha provato di tutto, le intimidazioni, le minacce. Noi ci battiamo 7 giorni su 7, 24 ore su 24.  L'acquirente è sempre lì con un'offerta economica, sociale, industriale e finanziaria. Nutrixo dice: “Vogliamo il 100% cash”, ma di quale somma? La direzione non risponde. Il 4 Settembre, alla fine, la prefettura ha ascoltato l'acquirente in persona commentare la sua offerta. E doveva poi rivolgersi ai dirigenti Nutrixo, salvo che, da quel momento, lo Stato è sparito”. Sollecitate, le collettività territoriali hanno risposto favorevolmente alle azioni, permettendo la ripresa delle attività. L'incontro del 23 Settembre al consiglio regionale, i precedenti al consiglio generale e alla comunità urbana, potrebbero avere come esito proposte concrete di acquisto del terreno e degli stabilimenti, come è stato fatto per Fralib? Sarebbe una garanzia affinché la superficie (16000 mq) non attragga gli speculatori che sono già alle porte. Pascal Galeote, della GPMM, avvisa sull'importanza e l'impatto della filiera agro-alimentare sull'attività portuale. “La produzione dei Moulins Maurel rappresenta 10.000 container all'anno per il porto di Marsiglia”. I lavoratori faranno turni come in fabbrica (3 per 8 ore) per occupare il sito affianco ai 32 compagni operai del mulino. E come dice la canzone “tutto è nostro, niente è loro”, Marc Pietrosino (CGT) dichiara: “Oggi, i Moulins Maurel sono nostri!”

da marsactu.fr

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