Presidi di solidarietà in tutt'Italia con i lavoratori caricati dinanzi all'IKEA. I comunicati

Tra sabato e domenica (rispettivamente 3 e 4 novembre) ci sono state diverse iniziative di solidarietà con i lavoratori caricati venerdì dalla polizia italiana dinanzi al deposito centrale dell'IKEA di Piacenza.

I lavoratori, in appalto presso una cooperativa addetta alla movimentazione merci per il colosso del mobile, chiedevano il ritiro dei provvedimenti punitivi contro quei colleghi che, secondo l'azienda, sarebbero tra i principali promotori delle proteste scoppiate a partire dal 17 ottobre (guarda caso tutti iscritti al sindacato S.I. COBAS). Ma nella piattaforma trovava ovviamente spazio anche la rivendicazione di migliori condizioni di lavoro nonché una più equa distribuzione dei carichi di lavoro, spesso utilizzati in termini punitivi nei confronti di tutti coloro che non si piegano ai 'desiderata' aziendali.
Le iniziative di solidarietà hanno avuto luogo in diverse città italiane: da Napoli a Firenze, da Torino a Padova, da Bologna a Genova. In tutte queste, gruppi di lavoratori, studenti ed attivisti solidali con la lotta che sta avendo luogo a Piacenza, hanno distribuito un volantino ai clienti, per informarli sulla situazione e sugli avvenimenti del venerdì, e per chiedere loro di mostrare la vicinanza con gli operai manganellati dalla polizia consegnando un coupon col quale si diffidava l'IKEA a continuare sulla linea di condotta finora perseguita.
L'obiettivo individuato è stato l'IKEA perché, pur non assumendo formalmente i lavoratori (che sono sotto contratto con delle cooperative), è direttamente responsabile per la situazione che si è venuta a creare. È stata infatti l'IKEA a scegliere la strada del muro contro muro, 'suggerendo' le misure punitive contro i lavoratori più attivi nella lotta. Ed è sempre l'IKEA – non le cooperative – che più hanno da perdere dal danno che può essere arrecato alla sua immagine.
Il 7 novembre è stata indetta una manifestazione a Piacenza perché, sebbene l'azienda abbia fatto un passo indietro, mostrandosi ora disponibile a sedersi al tavolo delle trattative, la lotta deve continuare fino al raggiungimento degli obiettivi. E per arrivare a questo risultato c'è bisogno della solidarietà attiva di tutte e tutti!

Mercoledì 7 novembre  corteo a Piacenza concentramento alle 18.00 Giardini Margherita (davanti alla Stazione)

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Di seguito pubblichiamo i comunicati che sono stati scritti successivamente alle iniziative di solidarietà davanti alle sedi dell'IKEA di Napoli, Torino, Padova, Firenze e Bologna. Qui potete invece trovare il testo del volantino, riprodotto in maniera sostanzialmente identica ino molti di questi presidi.


Napoli – sabato 3 novembre 2012

Oggi, 3 novembre, è partita la campagna di solidarietà per i lavoratori in lotta delle cooperative della logistica, che servono l'IKEA di Piacenza. Dopo le brutali cariche di ieri, da parte della forze dell'ordine ai lavoratori in scipero e in presidio ai cancelli diventa ancora più urgente fare pressioni in tutti i modi, sulla multinazionale svedese.
Presso il punto vendita IKEA di Afragola (Napoli), abbiamo distribuito volantini, invitando le persone a consegnare il coupon posto in basso al volantino, alle casse, per esprimere la propria contrarietà ai metodi da "democrazia alla scandinava" che la multinazionale sta adottando nei confronti dei lavoratori della logistica.
Dopo una prima distribuzione all'ingresso, ci siamo addentrati nel megastore per continuare la sensibilizzazione, raccogliendo la solidarietà sia dei lavoratori che di tanta gente che ha consegnato alla cassa la parte di denuncia del volantino.
Volantinaggi e azioni come questa sono state organizzate e saranno organizzate nei prossimi giorni anche in altre parti d'italia e invitiamo a moltiplicare questo tipo di iniziative che vanno proprio a colpire IKEA nel suo punto più debole: l'immagine comune e familiare che tende a dare all'eserno, svelandone il vero volto.
La lotta dei lavoratori della logistica continua!

Fonte: Clash City Workers


Torino – sabato 3 novembre 2012
Con un buon gruppo di solidali attivi già alle 14 ci siamo trovati davanti al grande ingresso dell’Ikea, il piazzale era già stracolmo di macchine, dentro già un procedere a rilento in coda.
Alcuni di noi entrano dentro e posizionano un migliaio di striscette di carta tra gli scaffali e sui tavoli dei clienti del ristoro, con su scritto
“la polizia massacra i lavoratori del magazzino centrale Ikea. Ikea complice e mandante dei massacratori”.
Altri di noi restano all'ingresso a distribuire il volantino, immediatamente arriva la sicurezza a dirci di andare via, noi gli prospettiamo invece che saremmo entrati dentro a parlare con i clienti. Dopo un consulto con i dirigenti ci lasciano stare. Ci siamo subito resi conto che in quella gente apparentemente passiva c’era della solidarietà, infatti molti si fermavano ad ascoltare i comizietti di informazione-denuncia e tanti a chiedere cosa era successo a Piacenza.
Siamo anche andati alle casse per verificare quanti lasciavano il coupon di solidarietà e con molto piacere abbiamo direttamente notato persone in fila con il nostro coupon ancora in mano per consegnarlo alle casse.
E’ una verifica che la solidarietà è molto presente nelle persone, soprattutto se sono lavoratori che in quest’epoca stanno vivendo un peggioramento delle condizioni di vita, è una grande energia sociale che va colta e possibilmente anche organizzata per le lotte. Perché oggi solo con forti mobilitazioni a sostegno delle lotte che i lavoratori a fatica mettono in campo, è possibile difendersi e conquistare qualcosa, diversamente ci saranno ancora sconfitte e per i più coraggiosi tante manganellate. Le lotte dei lavoratori dei magazzini Ikea, come quelle della logistica in questi ultimi anni, dimostrano che con il collegamento e la solidarietà attiva è possibile combattere con una buona probabilità di vincere.
Comunque qui, siamo pronti per venire a Piacenza e a ritornare all’Ikea di Torino.
Franco L.


Genova – sabato 3 novembre 2012

Oggi, come Sin.Base e come Lanterna Rossa, e con la partecipazione del Coordinamento di sostegno alle lotte, abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà agli operai di cooperativa

appaltati presso il Deposito Centrale Ikea di Piacenza, in lotta da parecchie settimane , con l’organizzazione di un presidio/volantinaggio presso il negozio Ikea di Genova Campi. Esposti gli striscioni di solidarietà, soprattutto a seguito delle dure cariche subite ieri da questi lavoratori in sciopero davanti ai magazzini di Piacenza, sono stati distribuiti volantini informativi sui fatti di ieri e sulla generale vertenza che i compagni del Si.Cobas stanno portando avanti lì, come in tanti altri magazzini del nord Italia. Gli obiettivi della giornata sono stati raggiunti non solo nella necessità di esprimere solidarietà diretta ed immediata a questi lavoratori, non solo nella diffusione e nella comunicazione generale della vertenza, ma nel mostrare come questi lavoratori non siano soli, come in ogni città e in ogni posto di lavoro possano trovare altrettanti compagni e lavoratori che fraternizzano con loro e con la loro lotta che, certo, é anche la nostra. In questo senso, l’organizzazione di presidi e volantinaggi presso i punti vendita Ikea in varie città d’Italia va nella giusta direzione. Reputiamo altrettanto importante non far cadere la cosa, ma continuare, come per altro fatto in occasione delle altre vertenze, nell’agitazione e nella propaganda di questa fondamentale esperienza di lotta nei posti di lavoro e nei quartieri. La solidarietà é un’arma, usiamola!

Fonte: Lanterna Rossa


Padova – sabato 3 novembre 2012
Link all'intervista audio


Firenze – domenica 4 novembre 2012

Il 4 novembre anche a Firenze, come compagni e lavoratori solidali, abbiamo partecipato alla campagna di solidarietà nei confronti dei facchini IKEA di Piacenza in lotta.
Sappiamo che la determinazione dei lavoratori a mantenere i picchetti ha portato ad un passo indietro da parte di IKEA, che ha garantito il rientro dei 12 lavoratori sospesi, ma a patto che i più combattivi vengano trasferiti in reparti-confino dove non potranno nuocere alle condizioni di ordinario sfruttamento. Se questa richiesta aziendale non verrà ritirata, verrà proclamato per mercoledì 7 novembre lo sciopero generale del comparto logistico piacentino.
Dal canto nostro, se ciò dovesse avvenire, continueremo a portare la solidarietà ai lavoratori in sciopero nelle forme e coi metodi che riterremo più opportuni.
Qui il volantino distribuito domenica fuori dall'IKEA di Sesto Fiorentino [FI].

Fonte: Clash City Workers


Bologna – domenica 4 novembre 2012
Oggi pomeriggio abbiamo compiuto un'azione di critica e di sensibilizzazione presso IKEA-BOLOGNA in segno di solidarietà con i lavoratori dei magazzini dello stabilimento IKEA di Le Mose (Piacenza), brutalmente caricati dalla polizia nei giorni scorsi. Gli operai addetti al facchinaggio, impiegati tramite un gruppo di cooperative, chiedevano il reintegro di diversi lavoratori allontanati perché appartenenti al sindacato SI COBAS e delle condizioni di lavoro più eque e aderenti al contratto nazionale.
Essendo completamente solidali con questa causa abbiamo portato anche a Bologna la campagna già avviata in altre città. Ci siamo organizzati come semplice gruppo di persone solidali, come normali lavoratori e studenti, proprio per sottolineare come chiunque possa spendersi, anche in piccolo, per supportare la lotta comune per i diritti e per la dignità dei lavoratori, contro i ricatti che questo sistema capitalista in crisi sta rovesciando su di noi per poter sopravvivere.
Abbiamo quindi distribuito un volantino preparato dal collettivo Clash City Workers di Napoli contenente una spiegazione dei fatti e un coupon che ogni cliente non disinteressato ha potuto consegnare alle casse minacciando che questo fosse l'ultimo acquisto da IKEA.
Durante il volantinaggio alcuni di noi hanno presidiato lo scalone di ingresso esponendo in silenzio, per più di mezz'ora, dei cartelli che reclamavano diritto alla democrazia sui luoghi di lavoro e una rottura con la strategia del dividi et impera che sta caratterizzando il nuovo sistema del lavoro dipendente e precario in Italia.
La risposta delle persone incontrate e dei dipendenti IKEA è stata positiva. Quella della direzione è stata invece di chiamare i carabinieri e farci identificare, oltre a minacciare una denuncia nel caso pubblicassimo il materiale fotografico raccolto all'interno del negozio.
Invitiamo chiunque ad estendere questa campagna in vista della manifestazione che è stata indetta per merdoledì a Piacenza.
#PessimaIkea

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