[Firenze] 26/11 Presidio contro il governo Renzi e il Jobs Act

Il Governo Renzi ha fretta di approvare il Jobs Act. Perché? Vuole garantire agli imprenditori migliori condizioni di profittabilità, intervenendo nuovamente sul mercato del lavoro, abbassando tutele e diritti dei lavoratori, evitando soprattutto che questi possano organizzarsi sui posti di lavoro. Come?

1) FLESSIBILITA’ IN ENTRATA: Il decreto Poletti, entrato in vigore la scorsa primavera, ha completamente sdoganato l’utilizzo dei contratti a tempo determinato e dei contratti di apprendistato. I primi, dureranno fino a trentasei mesi (tre anni!) per un massimo di 8 rinnovi e il loro utilizzo non richiederà più che l’azienda presenti una causale; i secondi, che sono in tutto e per tutto dei contratti a termine di 3 anni, vengono incentivati ancora di più. Avremo d’ora in avanti apprendisti usa e getta perché l’azienda potrà utilizzarne degli altri senza dover riconfermarne il 50%; in più, cade l’obbligo di mantenere una proporzione di 3/2 rispetto alle maestranze qualificate e specializzate.

2) FLESSIBILITA’ IN USCITA: la legge delega prevede, de facto, un ulteriore e quasi definitivo annientamento della tutela dell’articolo 18, una tutela politica, perché copre i lavoratori che si espongono e si organizzano per migliorare le proprie condizioni di lavoro. La legge prevede anche la possibilità (negata in precedenza dallo Statuto dei Lavoratori), per le imprese, di demansionare i propri dipendenti senza limitazioni di sorta (una vera e propria punizione verso chi si organizza); reintroduce la possibilità di controllare con strumenti telematici o tramite video i lavoratori. Introduce il contratto a tutele crescenti (ma sdoganando, come si è visto, apprendistato e contratti a termine) che sarà l’ennesima arma in mano alle aziende, a partire da Gennaio: in questo modo, sarà possibile “rinnovare” i contratti a tempo determinato in scadenza con questa nuova formula flessibile, invece di riconfermare con un contratto a tempo indeterminato; la legge inoltre abolisce definitivamente la cassa integrazione e la mobilità, introducendo il reddito ed evitando quindi che i lavoratori possano organizzarsi una volta perso il lavoro.

Il Governo, per far passare questi provvedimenti palesemente impopolari, sta giocando sulla retorica de dividi et impera.

Dopo averi rimbambiti per anni con storielle sui presunti interessi divergenti tra precari e garantiti, giovani e pensionati, statali e privati, occupati e disoccupati, italiani e immigrati, il Governo e i padroni stanno di fatto utilizzando queste divisioni per spezzare la resistenza al provvedimento.
Una resistenza che però sta producendo già i suoi anticorpi, come a Terni, dove una città intera si sta stringendo intorno alla lotta dei lavoratori, o a Livorno, dove è nato un coordinamento di lotta che raccoglie tutti i lavoratori a prescindere dalle divisioni categoriali e sindacali.
La nostra risposta non può che essere

UNITI CONTRO IL JOBS ACT! LA NOSTRA RICETTA PER LA CRISI? LAVORARE TUTTI PER LAVORARE MENO, LAVORARE MENO PER LAVORARE TUTTI!


PRESIDIO DI LOTTA MERCOLEDI’ 26 NOVEMBRE ORE 18.00 SOTTO LA SEDE DEL PD DI VIA MARTELLI, 4 (in occasione del voto alla Camera)

UNITI E INFLESSIBILI CONTRO IL GOVERNO RENZI! SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI

Renzi   Jobs Act  

Rete Camere Popolari del Lavoro