[Padova - Sabato 29/3] Cena solidale con le lavoratrici Santa Tecla di Este e assemblea

Le lavoratrici della casa di cura Santa Tecla di Este (PD) nel 2013 non hanno accettato un iniquo contratto di solidarietà che avrebbe portato al dimezzamento del loro salario. La direzione (di proprietà della curia padovana) ha deciso di eliminare le lavoratrici con più esperienza, più “costose” - perché entrate al lavoro con contratti un po' più decenti anche 20 o 30 anni fa - e con più problemi fisici legati al lavoro. Licenziate dal primo di febbraio, dopo anni di conflitto e di contrasto al dispotismo imperante nella casa di riposo e alle violazioni contrattuali, sono state sostituite da una cooperativa di proprietà degli stessi padroni della fondazione. Hanno così deciso di creare un presidio permanente, supportate dal sindacato di base USB, che prosegue da quaranta giorni, di cui gli ultimi della settimana passata trascorsi in cima ad una torre (qui un racconto).

Il presidio e la lotta necessitano di varie forme di sostegno, dalla visibilità pubblica alla presenza fisica, ma anche di un sostegno economico per poter proseguire le azioni di lotta senza gravare sulle risorse risicate delle lavoratrici (essendo una fondazione non ha dovuto pagare i contributi per la mobilità, per cui le lavoratrici oggi non ne possono usufruire!).
Perciò Sabato 29 Marzo si terrà una cena solidale, seguita da una serata musicale, per raccogliere fondi destinati al presidio e alla lotta delle lavoratrici.

Allo stesso tempo in tutto il veneto in questi mesi si stanno esprimendo numerose lotte sui luoghi di lavoro che coinvolgono pochi o moltissimi lavoratori, ma quasi sempre isolate e non coordinate: dall'Electrolux alla Santa Tecla passando per i lavoratori in presidio alla ex-Lametal in Valstagna, Fincantieri a Marghera e i numerosi conflitti sul trasporto pubblico locale da Belluno a Padova e Venezia, nelle cooperative della logistica -come Despar e Artoni - fino all'intenso sciopero all'aeroporto di Venezia in questi giorni.

Nel frattempo il nuovo governo prepara, in continuità con i precedenti, un attacco generalizzato alle condizioni di lavoro, ai salari e alla condizioni di vita di milioni di lavoratori. Il Jobs Act, agitato da mesi dal neo-premier Renzi, si sta traducendo in decreti legge: il primo di questi approvato dal Governo è stato il DL 34/14 che interviene sulla disciplina di contratti a termine, apprendistato, durc (documento di regolarità contributiva) e contratti di solidarietà (qui un commento sul JA).
Non è un caso se il Governo ha deciso di cominciare non dal contratto unico o dagli ammortizzatori sociali, ma dai contratti a tempo determinato e dall’apprendistato. Obiettivo chiaro del provvedimento, targato Poletti, è aumentare ulteriormente precarietà e spingere ancor più in basso i salari.
Questi provvedimenti che potrebbero sembrare confinati ad un segmento lavorativo - quello giovanile e alla prima esperienza - colpiscono in realtà tutti i lavoratori: sia poiché l’introduzione di altre forme contrattuali più precarie all’interno dello stesso posto di lavoro può spezzare il fronte di lotta e la capacità di determinare gli esiti delle vertenze e della contrattazione; sia perché, e già si vede in moltissimi contesti lavorativi, da parte delle aziende viene utilizzata la retorica della “parità di trattamento”, ma ovviamente sempre al ribasso, a svantaggio dei lavoratori, come già successe con l'innalzamento dell'età pensionabile, così che per “rispondere ad equità” venne equiparata quella femminile a quella maschile, e non viceversa; ora, già si sente proporre un abbassamento degli stipendi dei più anziani perché “non è giusto che prendano di più dei giovani appena inseriti”; e ancora, perché in questa situazione fatta di licenziamenti collettivi, chiusure, delocalizzazioni e considerando i progetti per semplificare licenziamenti individuali e collettivi - la cosiddetta “flessibilità in uscita” - il problema di reinserirsi a queste nuove condizioni altamente precarie si fa presente anche per moltissimi che, non più giovani, vengono espulsi dal mondo del lavoro e sono costretti a cercare una nuova occupazione.

Vogliamo perciò discutere delle esperienze concrete di lotta sui luoghi di lavoro, quindi con una socializzazione delle pratiche, delle condizioni e dei desideri dei lavoratori che sono in lotta in questo momento.
Dalle esperienze contro licenziamenti e diminuzioni salariali nel quadro complessivo dell'attacco ai lavoratori, che l'accordo sulla rappresentanza del 10 gennaio e il Jobs Act stanno accelerando, vogliamo discutere delle forme con cui dare forza alle numerose vertenze rafforzandole fra di loro ed esplorare quali sono gli spazi per saldarle alle altre rivendicazioni sociali che scenderanno in piazza a Roma il 12 Aprile.

ore 17 - Assemblea sulle lotte
a seguire - Cena solidale per il presidio permanente delle lavoratici Santa Tecla di Este (PD)


Sabato 29 Marzo
c/o Mensa Marzolo Occupata (via Marzolo 4, Padova)


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