Alle compagne e ai compagni del sindacalismo di base

Care compagne e compagni, ci conosciamo già: ci siamo visti con molti di voi, in tante occasioni, in piazza, ai picchetti, alle assemblee; ci siamo spesso sentiti al telefono, per aggiornarci e scambiare opinioni; abbiamo condiviso pezzi di percorsi di lotta, quando si intrecciavano.

Da molti anni, anche attraverso il sito Clashcityworkers.org, seguiamo quello che succede nel mondo del lavoro, cercando di supportare le lotte e la resistenza con l’informazione, l’analisi, il dibattito, la solidarietà immediata e concreta; da qualche anno, per rafforzare questo percorso, abbiamo costituito di fatto una rete nazionale di contatti e una serie di Camere popolari del Lavoro e di Sportelli legali, per dare un sostegno concreto in particolare a quei lavoratori che, o perché precari, o perché inseriti in contesti in cui un sindacato conflittuale non esiste, non trovavano un immediato supporto sindacale.

Abbiamo letto l’appello uscito a metà Agosto di vari delegati e lavoratori di diverse sigle del sindacalismo di base che invitava alla costruzione di una data unitaria di sciopero, di cui abbiamo condiviso appieno lo spirito; abbiamo letto la lettera aperta del sindacato USB, diffusa il 31 Agosto, con la quale si chiede alle altre sigle del sindacalismo conflittuale di posticipare a metà novembre lo sciopero generale indetto per il 27 Ottobre; abbiamo letto la risposta del SI Cobas che si è detto disponibile a posticipare di una decina di giorni la data, rinviando comunque la decisione finale all’assemblea del 23 Settembre prossimo.
Abbiamo discusso di questo e di altro al Tavolo di discussione sul lavoro nell’ambito del , a Napoli, il 9 Settembre scorso, e abbiamo riportato gli esiti della discussione nelle chiacchiere informali e nelle plenarie successive; insieme alle altre realtà presenti al tavolo – compagn* di diverse organizzazioni e delegat* di varie sigle sindacali, le cui firme si trovano in fondo a questo testo – abbiamo deciso di condividere un appello per l’unità, mossi da una considerazione semplice, cioè che l’unione delle lotte, contro i settarismi, sia l’unica strada da percorrere.

Da troppi anni subiamo un attacco ai diritti e alle condizioni di lavoro da parte di una classe dominante quanto mai coesa e determinata. Dall’altra parte invece le divisioni e la frammentazione lacerano il corpo della classe lavoratrici. Muoversi verso l’unità dei lavoratori diventa una necessità sempre più impellente a cui non possono anteporsi interessi di sigla che troppe volte hanno rinforzato quelle stesse divisioni. Per questo apprezziamo lo sforzo, che sembra venir fuori da questo primo scambio, di tendere all’unità, venendosi incontro a vicenda.
Condividiamo quanto scritto dal SI Cobas: lo sciopero dello scorso 16 Giugno è stato estremamente importante. La partecipazione ampia ci conferma che i lavoratori non si sono arresi; il settore è strategico, specialmente rispetto ai piani di ristrutturazione e privatizzazione in atto, agli interessi in gioco, alle condizioni di vita delle masse popolari nelle nostre città; le reazioni fasciste di padroni e governo, che hanno confermato ancora una volta la loro volontà di abolire di fatto il diritto di sciopero, sono la cartina di tornasole che ci dice che la strada dell’unità delle organizzazioni del sindacalismo conflittuale è quella giusta.

Su quella strada vogliamo metterci anche noi, e siamo contenti quindi se questa lettera può essere un piccolo contributo in tal senso: del resto tra rinnovi contrattuali, attacco ai salari e ai diritti, attacco allo sciopero, razzismo e sessismo dilaganti sui posti di lavoro, è fino troppo chiaro che nessuno di noi può permettersi ulteriormente il lusso di vivacchiare, di seminare identitarismi, di “contarsi” e “accontentarsi” dei propri tesseramenti e delle proprie lotte.

Non abbiamo la presunzione di essere in alcun modo determinanti o risolutivi da soli, ma abbiamo l’entusiasmo di chi vuole mettersi al servizio dei lavoratori, a partire da una generosa ricerca dell’unità tra le sigle sindacali di lotta.
Per questo, concludendo, ci rimettiamo anche noi alle decisioni dell’assemblea del 23 Settembre prossimo a Milano, ma auspichiamo vivamente che da quell’assemblea si esca con una data unica, che vada incontro alle esigenze di tutti: anche se non siamo un sindacato abbiamo ritenuto doveroso esprimerci in tal senso, e proveremo a continuare a lavorare per la ricomposizione del fronte dei lavoratori.

Ci vediamo il 23 Settembre! A pugno chiuso

Rete Camere Popolari del Lavoro