[Logistica] Pestano un sindacalista, ma la lotta continua. Appuntamento domenica a Milano

Martedì 14 gennaio Fabio Zerbini, un sindacalista milanese, è stato pestato a sangue, solo per aver difeso i diritti degli operai.

Riportiamo qui sotto la sua storia per far capire a tutti cosa succede nell’Italia del 2014 a chi fa veramente sindacato. Dove non arriva la repressione dell’azienda con i licenziamenti, dove non arriva la repressione poliziesca con i manganelli e le denunce, dove non arrivano i giudici con le condanne, arriva quella che è da sempre la manovalanza del padronato: i fascisti e i mafiosi…

Riportiamo questa storia non perché ci debba spaventare, al contrario: ci deve servire a capire come funziona il capitalismo italiano, di quale gente ama da sempre circondarsi i padroni, come il sistema delle cooperative sia marcio fino al midollo. Ma, oltre tutto questo, anche per dire ad alta voce che chi ha voluto intimidire Fabio Zerbini ha sbagliato e di grosso: il fronte di solidarietà con la logistica si allargherà sempre di più!

Inutile dire che a Fabio, così come a ogni lavoratore e delegato che subisce minacce, pressioni, aggressioni, va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Fabio non sei solo!

Domenica 19 gennaio alle 15 è già previsto un appuntamento pubblico a Milano, al CSA Vittoria, per discutere degli ulteriori passaggi della lotta della logistica. Noi ci saremo. Invitiamo tutti a partecipare!



Per saperne di più:
- Un articolo de Il Fatto Quotidiano che spiega chi è e cosa fa Fabio Zerbini

Il comunicato del S.I. Cobas del 15 gennaio, che spiega la dinamica del pestaggio.

Un agguato in stile mafioso ad un compagno dirigente del S.I.Cobas.
Oggi pomeriggio il compagno Fabio Zerbini è stato attirato in una specie d'imboscata e pestato a sangue. Con la scusa di un incontro per risarcire i danni di un incidente automobilistico (uno specchietto rotto) avvenuto a fine dicembre, è stato attirato in zona Affori. Appena sceso dall'auto, è stato assalito a tradimento e pestato a sangue. Gli aggressori si sono quindi allontanati promettendogli una brutta fine se si occuperà ancora dell'organizzazione delle lotte operaie.
Questo pestaggio è la continuazione della strategia repressiva che combina l'intervento delle forze del disordine, con quelle dell'ordine di mafia, n'drangheta e camorra di cui hanno fatto le spese i nostri militanti sindacali , con minacce, processi, pestaggi, incendi d'auto ecc... Più lo scontro politico si accentua, più si intrecceranno queste azioni atte ad intimidire la lotta dei lavoratori della logistica, ma solo l'estensione di questa, l'organizzazione di essa e dei COBAS potrà garantire una maggior difesa agli attacchi posti in atto dal padronato e dai loro sgherri, contro i sindacalisti attivi.
Non ci faremo intimidire! Un caloroso saluto e una pronta guarigione va a Fabio, uno dei nostri compagni più in vista nelle lotte portate avanti tra gli operai della logistica.

Il comunicato del CSA Vittoria che evidenzia i punti politici della vicenda.

Solidarietà militante a Fabio per l’aggressione mafioso-fascista
Solidarietà al Sicobas
Le lotte operaie non si fermano

Nella serata di ieri martedì 14 gennaio il compagno Fabio, in prima linea nelle lotte operaie della logistica, è stato aggredito in un agguato e pestato a sangue.
Il messaggio mafioso-fascista che arriva è quello di intimidire Fabio il suo sindacato SiCobas e il movimento dei lavoratori della logistica che in questi ultimi anni sta rappresentando uno dei momenti più alti di conflitto per la capacità di coinvolgimento dei lavoratori del settore, per gli obiettivi non oggetto di concertazione, per la radicalità delle forme, per l'utilizzo dello sciopero come arma reale in mano ai lavoratori e per il tentativo di coniugare lotte vertenziali e prospettiva di trasformazione in senso anticapitalista della società.
La nostra  solidarietà a Fabio è grandissima come pure la nostra rabbia.
Ma questi bastardi non pensino neanche lontanamente di poterla avere vinta..
Fabio, il Sicobas, i lavoratori che ne fanno parte, i numerosissimi compagni e compagne che hanno seguito le lotte operaie nella logistica  degli ultimi 5 anni e che sono passati tra processi giudiziari, cariche di carabinieri e polizia, aggressioni crumiro-fasciste, macchine incendiate e pestaggi a danno di lavoratori che si ribellavano alla loro condizione di schiavi, non si faranno certo intimidire da questa ultima pur criminale provocazione.
Questa è' solo il prodotto di quello che da anni denunciamo insieme a Fabio e al Sicobas e cioè la stretta connessione di interessi economici e politici imprenditoriali in parallelo ad interessi camorristico-ndranghetistico-mafiosi con fortissime entrature politiche trasversali alle maggiori  forze politiche di governo.
Questi sono i nemici dei lavoratori  contro i quali abbiamo combattuto, stiamo combattendo e continueremo a combattere e la lista delle cose da far pagare al nemico di classe si è solo allungata di un'altra riga.
Ma il segnale che hanno mandato questa volta è forte, non casuale e come tale va compreso. L'unica risposta che crediamo possibile è quella del rilancio e del rafforzamento del movimento, della sua capacità di incidere perché ancora una volta, sono i rapporti di forza che stabiliscono chi riesce a fare un passo in avanti nel guerra di trincea nella logistica e nella scontro di classe in generale e questa loro incursione rappresenta solo un passo falso.

Un abbraccio a Fabio a cui inviamo la nostra massima solidarietà militante!
Per il rilancio del conflitto di classe!

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